Il Politecnico di Bari interrompe i rapporti con Israele. Lo ha stabilito il senato accademico in un documento in cui è specificato che si sospendono «le collaborazioni di ricerca nelle quali svolga un ruolo diretto il governo israeliano, come ente promotore o finanziatore, fino a quando non saranno garantite condizioni minime di rispetto del diritto internazionale e di protezione della popolazione civile».
Questa scelta, precisa il PoliBa, «non pregiudica in alcun modo i rapporti con i ricercatori e gli studenti israeliani, che continuano a essere benvenuti e parte della nostra comunità accademica», ma «la sospensione è da intendersi come atto di responsabilità civile e istituzionale, volto a stimolare un impegno effettivo verso il cessate il fuoco e la ricostruzione».
Il Politecnico di Bari, è specificato nel documento, «condanna con fermezza tutte le guerre in corso, in ogni parte del mondo, e ogni forma di violenza che colpisca civili, minoranze e popolazioni vulnerabili» e «ribadisce il proprio impegno nella promozione di una cultura della pace, del dialogo, della cooperazione e del rispetto della dignità umana, che considera fondamenti irrinunciabili del progresso scientifico, civile e democratico».
Il Politecnico ha inoltre deciso di mettere gratuitamente a disposizione le proprie competenze «per supportare la ricostruzione di Gaza. In particolare, lavorerà all’elaborazione di progetti preliminari nei settori dell’edilizia residenziale, dell’energia, dell’acqua e della logistica».