Nell’ospedale Di Venere di Bari alcuni dei disturbi più diffusi nella popolazione – tra cui il mal di schiena dovuto a protrusioni o ernie del disco – vengono trattati con tecniche di chirurgia mininvasiva.
L’ospedale è infatti diventato il centro di riferimento per la chirurgia mininvasiva del disco vertebrale.
In una nota, l’Asl Bari spiega che nell’unità operativa di Neurochirurgia vengono utilizzate metodiche quali discolisi, radiofrequenza e laser, «strumenti che consentono di trattare ernie e protrusioni discali con estrema precisione».
Il laser, in particolare, agendo a bassa temperatura, permette di «sciogliere parte del disco intervertebrale in modo controllato – sottolinea l’Asl – riducendo la compressione nervosa e il dolore, senza necessità di anestesia generale. L’intervento dura circa trenta minuti, viene eseguito in day surgery e il paziente può tornare a casa anche in giornata».
Queste tecniche, spiega il neurochirurgo Roberto Settembre, «rappresentano un’opzione terapeutica ideale per pazienti anziani o con patologie che sconsigliano interventi più invasivi, ma anche per persone giovani che desiderano un trattamento efficace e con minime cicatrici. L’approccio mininvasivo consente un rapido ritorno alle attività quotidiane, con risultati sovrapponibili alla chirurgia tradizionale in termini di efficacia e una significativa riduzione del trauma operatorio».









