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Tumore al seno, a Bari protesi innovative per la ricostruzione del capezzolo

Il comitato regionale Puglia di Komen Italia finanzierà un innovativo progetto della breast unit dell’istituto tumori Giovanni Paolo II di Bari per la ricostruzione del complesso areola-capezzolo per le donne che, dopo l’intervento chirurgico per l’asportazione del tumore, hanno già affrontato la ricostruzione della mammella. L’intervento di chirurgia plastica e ricostruttiva si avvale di una…
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Il comitato regionale Puglia di Komen Italia finanzierà un innovativo progetto della breast unit dell’istituto tumori Giovanni Paolo II di Bari per la ricostruzione del complesso areola-capezzolo per le donne che, dopo l’intervento chirurgico per l’asportazione del tumore, hanno già affrontato la ricostruzione della mammella.

L’intervento di chirurgia plastica e ricostruttiva si avvale di una innovativa protesi in silicone, nichel e titanio, da impiantare sotto pelle, che garantisce la permanente proiezione del capezzolo e assicura morbidezza e flessibilità dell’areola. L’intervento si svolge in anestesia locale, in un ambulatorio chirurgico. Dopo l’impianto, si procede con delle sedute di dermopigmentazione della zona trattata, così da completare la ricostruzione, in ogni suo aspetto.

Negli ultimi due anni sono più di 50 gli interventi di ricostruzione aerola-capezzolo eseguiti nell’unità operativa di Chirurgia plastica e ricostruttiva dell’Oncologico, diretta da Maurizio Ressa che spiega: «A differenza delle tradizionali tecniche chirurgiche, che spesso non davano risultati soddisfacenti, questa piccola protesi assicura un’ottima resa estetica, restituendo alla paziente una migliore definizione del proprio profilo» e un «vantaggio psicologico è elevatissimo, a fronte del bassissimo rischio di complicazioni post-operatorie».

L’impianto di queste protesi e le sedute di dermopigmentazione, ad oggi, sono prestazioni sanitarie extra-LEA, cioè non comprese nei livelli essenziali di assistenza. Grazie alla donazione della Komen, l’istituto tumori di Bari sarà nelle condizioni di assicurare tali interventi anche alle pazienti in condizioni di fragilità socio-economica.

Si tratta, per il direttore generale dell’Oncologico Alessandro Delle Donne, di «un virtuoso esempio di sussidiarietà tra enti pubblici e volontariato, frutto maturo di una proficua collaborazione che è cresciuta negli anni attraverso la partecipazione della nostra squadra di podisti a diverse edizioni della Race for the Cure e del nostro personale sanitario alle Carovane della Prevenzione».

Per la presidente del comitato Puglia della Susan G. Komen Italia, Linda Catucci, «ogni passo è importante per restituire serenità e forza» alle donne in tutte le fasi della cura. «Questo progetto – aggiunge – mi sta particolarmente a cuore perché attraverso le protesi del capezzolo e la dermopigmentazione si restituisce alle donne quella femminilità che credevano perduta perché guardare un seno senza un capezzolo è come guardare un volto senza un occhio. Alle cicatrici, ricordo di quello che hanno vissuto, si affianca un rinnovato sentimento di rinascita, che personalmente, come donna in rosa, mi emoziona e sprona me e tutta la Komen a fare sempre di più», conclude.

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