Una certezza fondata su forti motivazioni, una scommessa per il centrocampo e un grande rimpianto in attacco proprio sul gong: si è chiusa così ieri sera a Milano la sessione invernale di calciomercato del Bari. Dieci i movimenti totali perfezionati dal ds Ciro Polito. Ancora una volta sono le uscite a rubare la scena dal punto di vista numerico. Ben sette gli addii: alle partenze di De Risio, Semenzato, Lollo, Bolzoni e Marras, quest’ultima non senza veleni, si sono aggiunte quelle di Andreoni, finito in prestito al Pordenone, e di Davide Di Gennaro, la cui posizione da giorni era fortemente in bilico. Il Bari è stato costretto ad una scelta molto dolorosa, arrivando ad un risoluzione consensuale del contratto. Fatale lo scarso impiego e l’insostenibilità tattica dell’ex Cagliari nel ruolo di regista. Nonostante l’enorme qualità, Di Gennaro non è mai riuscito a garantire il necessario equilibro nella fase di copertura, come invece richiesto dal gioco del tecnico Mignani. Niente da fare invece per Citro. Sfumate le ipotesi Fermana, per questioni economiche, e Viterbese. L’attaccante salernitano sarà confermato in lista, così come Simeri che ha ricucito gli strappi delle ultime settimane.
Tre gli arrivi messi a segno da Polito: dopo Raffaele Maiello, colpo a centrocampo, e subito titolare a Pagani domenica scorsa, in biancorosso sono arrivati il 31enne Gianvito Misuraca, mezzala, e l’attaccante 30enne Cristian Galano. Il primo è stato preso in prestito dal Pordenone nello scambio che ha portato in Friuli Andreoni, il secondo a titolo temporaneo dal Pescara con «obbligo di riscatto a determinate condizioni», si legge in una nota della società di De Laurentiis. Si tratta del terzo ritorno a Bari per Galano, alla sua quarta esperienza in maglia biancorossa dopo gli esordi nel 2011. «Che bello è», ha scritto sul suo profilo Instagram per salutare il nuovo capitolo di una storia che sembra davvero non finire mai con il club che lo ha lanciato nel calcio. «Ha pianto quando ha saputo che sarebbe venuto a Bari», ha poi rivelato Polito.
Sfumato sul più bello invece l’asso nella manica del direttore sportivo per l’attacco: il diesse napoletano nell’ultimo giorno di mercato ha tentato di portare in Puglia Diego Falcinelli, 31enne esperto e prolifico attaccante di proprietà del Bologna. Nonostante l’accordo già trovato con il giocatore non si è riusciti a raggiungere l’intesa con il club emiliano. Il Bari era pronto ad un ulteriore sacrificio economico, ma non c’è stato nulla da fare.
Un mancato trasferimento che però non toglie il sorriso a Polito, felice delle operazioni portate a termine a Milano: «Sono enormemente soddisfatto perché abbiamo puntellato quello che serviva, senza lasciare niente al caso e ottimizzando tutte le operazioni. Abbiamo chiuso il cerchio. Ora pensiamo al rush finale e all’obiettivo che stiamo inseguendo. Portiamo la nave in porto», l’urlo di battaglia del ds.
L’unica macchia del calciomercato la individua lo stesso Polito: durissimo l’attacco nei confronti di Marras reo, per il ds, di non aver rispettato i patti, mettendo in difficoltà la squadra alle prese con l’infortunio di Botta: «Gli avevo dato tempo fino al 15 gennaio per andar via, dicendogli che una volta scaduta la deadline avrebbe dovuto mettersi a disposizione del Bari. E invece dopo Catania non si è comportato da uomo e non ha capito il momento che stavamo attraversando. Con la testa non c’è mai stato e non ha dato nulla al Bari tecnicamente. Finché sarò qui Marras non giocherà più con questa maglia», la bordata finale di Polito.










