Dalla mezzanotte del 16 gennaio scorso i locali del quartiere Umbertino non sono più soggetti ad alcuna ordinanza che ne regoli orario di chiusura e modalità di vendita delle bevande alcoliche ma, al contrario, è partita una sorta di sperimentazione che prevede “l’autoregolamentazione” dei gestori. Un codice in sei articoli stilato da più della metà dei titolari di locali della zona e passato al vaglio dell’amministrazione comunale. Un provvedimento invocato, nonostante le proteste dei residenti, dai proprietari dei locali per fare fronte al calo degli incassi registrato durante il periodo di vigenza delle nuove regole comunali.
La denuncia
Nonostante la maggior parte dei locali stia rispettando il codice di auto-regolamentazione, le polemiche non sono destinate a spegnersi. A causa di quella minima parte di esercizi commerciali che continua a non seguire le indicazioni per rendere più tollerabile la convivenza con i residenti ormai esasperati. L’ultima denuncia arriva dal gruppo “Salvaguardia della zona Umbertina”. «Qualcuno sa dirmi come mai soltanto questo locale in via Abbrescia pare avere il permesso di stare con la porta aperta pur facendo musica dal vivo così alta? E stasera è soft, non c’è il solito dj set con i suoi terribili bassi – scrive sul gruppo del Comitato di salvaguardia della zona Umbertina una residente – Soltanto che magari si vorrebbe sentire la musica in tv e non la loro. Segnalato più volte alla polizia municipale e all’amministrazione comunale, dopo aver inutilmente chiesto direttamente a loro almeno di chiudere la porta, non interviene nessuno, mentre altri locali sono stati soggetti a una marea di controlli e hanno sempre le porte chiuse. La legge non dovrebbe essere uguale per tutti?».
Il dibattito sulle regole
Come da regolamento comunale, la musica dovrebbe cessare in tutti i locali a mezzanotte. Porte e finestre chiuse, per impedire ai suoni forti di riversarsi in strada e disturbare i residenti, erano previste nelle ordinanze anti-movida che però non sono state più rinnovate. Al loro posto si è preferito, appunto, il codice di regolamentazione proposto dagli esercenti. I residenti dell’Umbertino (in particolare largo Adua) – spiega Maro Gargano, presidente del Comitato di salvaguardia – hanno per anni dovuto convivere nelle ore notturne con un inquinamento acustico particolarmente intenso (oltre 71 decibel come da accertamento dell’Arpa) nell’indifferenza di tutti. All’epoca si commentava suggerendo di spostare le camere da letto o di utilizzare infissi migliori».