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Bari, al Policlinico sei trapianti di cuore in sette giorni: gli organi arrivati anche dall’estero

Ennesima maratona di trapianti di cuore al Policlinico di Bari. In una settimana sono sei gli interventi salvavita effettuati dell’équipe di Cardiochirurgia diretta dal professor Tomaso Bottio su pazienti affetti da grave scompenso cardiaco terminale. L'azienda ospedaliero-universitaria barese, in una nota, parla di "un'impresa clinica e organizzativa" resa possibile grazie alla sinergia tra le reti…
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Ennesima maratona di trapianti di cuore al Policlinico di Bari. In una settimana sono sei gli interventi salvavita effettuati dell’équipe di Cardiochirurgia diretta dal professor Tomaso Bottio su pazienti affetti da grave scompenso cardiaco terminale.

L’azienda ospedaliero-universitaria barese, in una nota, parla di “un’impresa clinica e organizzativa” resa possibile grazie alla sinergia tra le reti nazionali e internazionali di donazione: i cuori sono stati prelevati dall’équipe del Policlinico a Nuoro, Perigueux e Tolosa (Francia), Atene, Roma e Padova. L’ultimo intervento è stato eseguito con un cuore proveniente da donatore a cuore fermo (Dcd – Donation after Circulatory Death), che impone un tempo massimo di quattro ore per il trapianto, al fine di evitare ischemie e danni irreversibili all’organo.

«In pochi giorni abbiamo affrontato una sfida che richiede un’organizzazione chirurgica, anestesiologica, logistica e clinica estremamente sofisticata», spiega il professor Bottio, evidenziando che «alcuni cuori sono stati prelevati a centinaia di chilometri di distanza, anche all’estero, e ringrazio la generosità dei cardiochirurghi della mia équipe, che non si tirano mai indietro quando si tratta di affrontare un viaggio per non lasciare un nostro paziente privo della possibilità di un trapianto».

Risultati di questo livello sono resi possibili anche grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate per la conservazione e il trasporto degli organi. Dal giugno 2024 il Policlinico si è dotato di un dispositivo innovativo che consente il trasporto del cuore in un ambiente sterile e termicamente controllato, con monitoraggio in tempo reale di temperatura, posizione e stato dell’organo. Questo sistema ha standardizzato le modalità di conservazione, aumentando la sicurezza e l’efficacia anche nei trasporti su lunghe distanze.

Sono inoltre in corso le procedure per l’acquisizione di una piattaforma mobile per la perfusione a temperatura fisiologica del cuore espiantato. Questa tecnologia permetterà di ridurre i tempi di ischemia durante il trasporto, ampliare il numero di donatori potenziali e migliorare l’esito dei trapianti.

«L’attività trapiantologica è parte integrante della visione che stiamo realizzando con il progetto del Centro Cuore, che presenteremo ufficialmente il prossimo 25 luglio in occasione dell’inaugurazione del nuovo Presidio regionale trauma center e trapianti», afferma il direttore generale del Policlinico di Bari, Antonio Sanguedolce. «Sarà – aggiunge – il fulcro di un modello integrato per la diagnosi, il trattamento e il follow-up delle patologie cardiache complesse che realizzeremo all’interno del Padiglione Asclepios 3».

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