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Bari, il Policlinico adotta il protocollo “Sapiente” per la proporzionalità delle cure

Il Policlinico di Bari introduce un nuovo protocollo clinico ed etico denominato "Sapiente", volto a stabilire criteri chiari per garantire cure proporzionate, umane e appropriate all'interno dei reparti di area critica. "Sapiente" non è un protocollo sul fine vita, ma un principio più ampio sulla "proporzionalità delle cure", applicabile in ogni fase dell'assistenza e non…
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Il Policlinico di Bari introduce un nuovo protocollo clinico ed etico denominato “Sapiente“, volto a stabilire criteri chiari per garantire cure proporzionate, umane e appropriate all’interno dei reparti di area critica.

“Sapiente” non è un protocollo sul fine vita, ma un principio più ampio sulla “proporzionalità delle cure“, applicabile in ogni fase dell’assistenza e non solo nelle fasi terminali.

Il protocollo si propone di regolamentare ogni decisione sanitaria, dal pronto soccorso alla terapia intensiva, e per pazienti di ogni età, ponendo al centro il rispetto della persona, la sua volontà e il rifiuto dell’accanimento terapeutico. L’obiettivo è evitare che in situazioni di estrema gravità clinica il “fare tutto il possibile” si traduca nel protrarre sofferenze inutili, privando il paziente e la sua famiglia della possibilità di vivere l’ultima fase della vita con consapevolezza e dignità.

Il governatore pugliese, Michele Emiliano, ha dato il via libera al protocollo, sottolineando come esso non innovi la legislazione esistente ma si innesti nel percorso già riconosciuto dalla Corte Costituzionale. Quest’ultima, in presenza di precise condizioni, ha infatti riconosciuto la possibilità di attuare le volontà di chi si trovi in condizioni di sofferenza irreversibile e abbia espresso liberamente e consapevolmente la volontà di interrompere i trattamenti di sostegno vitale. Emiliano ha aggiunto che l’iniziativa mira a evitare di abbandonare pazienti e famiglie a situazioni prive di una regolamentazione pianificata delle condotte da tenere.

Il direttore generale del Policlinico di Bari, Antonio Sanguedolce, ha spiegato che il protocollo nasce dall’esigenza di coniugare appropriatezza clinica, responsabilità etica e rispetto della persona in uno dei contesti più delicati della pratica sanitaria, ovvero le decisioni nelle aree critiche, dove ogni atto medico ha un profondo impatto umano oltre che clinico.

Marco Ranieri, direttore del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione del Policlinico di Bari, ha ribadito la distinzione tra “fine vita”, che riguarda le decisioni cliniche, etiche e legali in fase terminale o di irreversibilità, e la “proporzionalità delle cure”, un principio più vasto che guida l’assistenza in ogni momento.

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