Tre passi e un tornello dividono il mondo dei vivi da quello dei morti. Se ne è accorto anche un bambino costretto, e perciò in lacrime, a entrare nel cimitero dalla mamma per andare a trovare il nonno appena scomparso. Varcando il cancello del cimitero ci si lascia alle spalle la vita venendo subito assalisti da un senso di vuoto e di mancanza dei propri cari; qualcuno davvero dimenticato, stando ai fiori secchi sulle tombe in totale degrado.
I nuovi trend
«I miei soldi non li regalo per un rituale che non condivido», afferma una visitatrice con accanto un’amica con un mazzo di fiori freschi in mano: una rarità. Perché tra le nuove tendenze c’è quella di addobbare tombe e cappelle con fiori finti al costo di un euro ciascuno. «Ma sono per sempre», dice una donna alla sorella al momento dell’acquisto. Tra le altre tendenze i cuori con su scritto: «Tvb Mamma», «Tvb Figlia mia» eccetera. Poi ci sono i meno preziosi cuoricini a un euro da inserire nelle fioriere o da piantare dove capita.
Più ci si addentra tra i viali del cimitero e più tutto appare buio e a tratti stonato. Come le decine di alberi attorno ai quali i familiari di giovanissime vittime, della strada e non, hanno sistemato una serie di «altarini» da cui si evincono le passioni da vivo del defunto: l’Inter, il Milan, la Juventus. Squadre alle quali corrispondono le varie sciarpe del tifoso. «Quello che proprio diventa incomprensibile – commenta una coppia di anziani – è come si possa addobbare un albero con tutti i simboli di Halloween: blasfemo». Una bara tempestata di piume nere, la maschera con un teschio, pipistrelli, zucche in miniatura e finanche lucine a tema, campeggiano accanto alla tomba di un papà morto giovane.
Tombe attorno a cui non si intravedono parenti, ma proprio la ridondanza dei messaggi lanciati dagli altarini, la qualità del marmo, le frasi incise, arrivano forti e chiari. Poco distante un gruppo di donne in nero trascorre la propria giornata all’angolo di una cappella «Sono lì ogni giorno», sostiene un habituè del cimitero. Lo è anche una coppia di genitori che fissa in silenzio la tomba, faraonica, dedicata al loro «Cicci». Qui non manca nulla: fiori, palloncini azzurri, e su una cornice in legno, alta almeno due metri, campeggia il nome del ragazzo.
Una coppia di quarantenni si avvia verso l’uscita dell’ingresso monumentale. Lui si rivolge a lei dicendole: «Paola ricorda: se mi dovesse succedere qualcosa, voglio essere cremato e promettimi di rifarti una vita». Lei risponde con un sorriso tenero abbracciandolo e tirandolo a sé.










