Il giudice per le indagini preliminari (Gip) del Tribunale di Bari, Rosa Caramia, ha disposto l’affidamento in comunità per un diciassettenne barese, imparentato con un esponente di spicco del clan Strisciuglio del quartiere San Paolo. Il giovane era stato arrestato la notte dell’8 maggio scorso al luna park allestito sul lungomare in occasione della festa patronale di San Nicola, trovato in possesso di una pistola clandestina, illegale in Italia e pronta all’uso.
Il ragazzo deve rispondere di porto d’arma clandestina e resistenza a pubblico ufficiale. Secondo la ricostruzione dei fatti, con l’aiuto di alcuni amici, avrebbe tentato di opporsi all’arresto da parte di un agente di polizia che era riuscito a sottrargli il borsello contenente l’arma. Il diciassettenne era poi fuggito, per presentarsi successivamente in questura. Durante l’interrogatorio, il giovane ha dichiarato di aver trovato la pistola per strada e di averla presa per autodifesa, sostenendo di essere stato in passato affrontato da persone di altri quartieri.
Nonostante la mancanza di precedenti penali, ma con due procedimenti pendenti per resistenza a pubblico ufficiale, la gip ha sottolineato come il ragazzo stia «consolidando una personalità estremamente negativa e facilmente esposta ad impulsi e situazioni devianti». Il giudice ha inoltre evidenziato i suoi «già saldi contatti fra la criminalità del luogo» e il pericolo che, lasciato libero, possa continuare a compiere illeciti e mettere a rischio la propria vita e quella di passanti innocenti.
Per questi motivi, è stata disposta la detenzione in comunità, descritta dalla gip come «un’ultima possibilità di prendere coscienza delle proprie azioni devianti e di intraprendere “con urgenza” un percorso educativo e formativo che possa aiutarlo a sviluppare una consapevole progettualità positiva».