Un 16enne barese ha sviluppato una forma di dipendenza dai videogiochi che, con il tempo, lo ha portato persino a non frequentare le lezioni a scuola. L’adolescente, stando a quanto emerso, viveva in una condizione di isolamento quasi totale dai compagni di classe e la stessa cosa sarebbe accaduta quando rientrava a casa, dove si rinchiudeva nella propria camera per ore a giocare con la playstation.
Alla base del suo comportamento, stando a quanto raccontato dallo stesso giovane, ci sarebbero episodi di bullismo avvenuti a scuola.
Il 16enne è stato affidato ai Servizi sociali del Comune di Bari e anche al Ser.D – il servizio pubblico per le dipendenze patologiche del Sistema sanitario nazionale. Il caso poi è arrivato all’attenzione del Tribunale per i minori che ha disposto una serie di misure, tra cui l’affidamento dell’adolescente al Servizio di neuropsichiatria infantile e della madre al consultorio familiare per l’avvio di pratiche di sostegno alla genitorialità.
La notizia è riportata dall’edizione di Bari de La Repubblica. Otto – secondo quanto riferisce il quotidiano – sono attualmente i pazienti in cura presso il servizio dell’Asl per questo specifico disturbo, che spesso è in relazione con altre dipendenze comportamentali.
La vicenda giudiziaria del sedicenne è iniziata un paio di anni fa. Nonostante gli interventi di socializzazione previsti dal Tribunale, anche per farlo tornare a scuola, il minorenne ha continuato a chiudersi sempre più in se stesso rifiutando anche l’aiuto dell’educatore domiciliare.
I giudici hanno quindi disposto che il ragazzo venga preso in carico dal Municipio di appartenenza e dal Ser.D, «alla luce della possibile dipendenza da videogiochi». Sono inoltre previste sedute con il servizio di Neuropsichiatria dell’Asl.