Dieci persone, cinque delle quali appartenenti alla nota famiglia di imprenditori baresi Degennaro, attivi nel settore delle costruzioni e delle gestioni immobiliari, sono indagate per bancarotta fraudolenta patrimoniale, bancarotta fraudolenta da reati societari e per atti dolosi, bancarotta fraudolenta preferenziale, commesse con riferimento alla gestione di quattro società.
Gli approfondimenti investigativi sono partiti dall’accesso alle procedure concorsuali di una di queste società in evidente stato di insolvenza; per le altre tre imprese, invece, l’autorità giudiziaria ha successivamente richiesto la liquidazione giudiziale in ragione di una rilevante esposizione debitoria verso l’erario e palesi situazioni di squilibrio finanziario ed economico.
Secondo l’accusa, gli indagati avrebbero distratto o dissipato una parte consistente del patrimonio delle società, pari a oltre 58 milioni di euro. Tali illeciti sarebbero stati commessi attraverso complesse operazioni infragruppo, simulate al fine di giustificare l’uscita di ingenti flussi finanziari, così sottraendoli alla garanzia dei creditori; pagamenti di fatture relative a operazioni inesistenti; erogazioni di risorse finanziarie in favore dei soci persone fisiche, che non sono mai state restituite; pagamenti preferenziali operati dolosamente in palese violazione della par condicio creditorum.
Attraverso le evidenze raccolte, è stato inoltre possibile ricostruire il reiterato e sistematico mancato versamento delle imposte dovute, per complessivi 15 milioni di euro, quale illecito sistema di auto-finanziamento.
Allo scopo di ritardare l’emersione del dissesto e reiterare l’attività distrattiva degli asset patrimoniali delle diverse società – secondo le indagini – i responsabili avrebbero falsificato i bilanci di esercizio delle società, principalmente attraverso la sopravvalutazione di partecipazioni infragruppo.