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Bari Cronaca

Appalti truccati nell’Asl Bari: un funzionario, da 2 settimane in carcere, chiede di essere interrogato

Nicola Iacobellis, uno dei funzionari della Asl di Bari arrestati lo scorso 12 novembre nell’ambito di un’inchiesta su presunti illeciti negli appalti, ha deciso di rompere il silenzio. Il funzionario, accusato di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, al falso e alla turbata libertà degli incanti, ha chiesto di essere interrogato dagli inquirenti.

Iacobellis, secondo l’accusa, avrebbe avuto un ruolo di primo piano nell’organizzazione criminale, ideando un sistema sofisticato per nascondere le mazzette ricevute. Insieme agli imprenditori Nicola Minafra e Giovanni Crisanti, avrebbe acquistato beni di lusso utilizzando i proventi illeciti, occultando così le tracce del denaro.

Le indagini avrebbero permesso di ricostruire un sistema corruttivo consolidato all’interno dell’Asl, con funzionari che avrebbero favorito determinate imprese in cambio di tangenti. Iacobellis, in particolare, avrebbe incassato circa 115mila euro in diversi anni, nascondendo il denaro in modo ingegnoso.

Anche la moglie di Iacobellis, Paola Andriani, è coinvolta nell’inchiesta. La donna – che si trova ai domiciliari – sarebbe stata istigata dal marito a ottenere illecite utilità per soddisfare il suo “desiderio di oggetti di lusso e un tenore di vita agiato”.

La decisione di Iacobellis di parlare agli inquirenti potrebbe portare a nuovi sviluppi nell’inchiesta. Intanto, un altro funzionario arrestato, Nicola Sansolini, ha già ammesso le proprie colpe e ottenuto i domiciliari, mentre la richiesta dei domiciliari per la funzionaria Concetta Sciannimanico è stata respinta.

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