Saranno processati dal 2 aprile prossimo i 10 tra funzionari della Asl di Bari e imprenditori arrestati il 12 novembre scorso con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, al falso e alla turbata libertà degli incanti.
Il giudizio immediato
Il gip del tribunale di Bari, Giuseppe Ronzino, ha accolto la richiesta del procuratore Roberto Rossi e della pm Savina Toscani di giudizio immediato (che salta la fase dell’udienza preliminare) e ha disposto che i 10 vadano direttamente a processo. Si tratta del dirigente Nicola Sansolini, i funzionari Nicola Iacobellis e Concetta (detta Connie) Sciannimanico, gli imprenditori Nicola Minafra, Giovanni Crisanti, Ignazio Gadaleta, Nicola Murgolo, Cataldo Perrone, Giuseppe Rucci. E infine, Paola Andriani, moglie di Iacobellis, ritenuta a conoscenza dei reati commessi da suo marito e in molti casi addirittura partecipe.
Le indagini
Per gli inquirenti e i finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Bari, che hanno condotto le indagini, le condotte dei dieci sarebbero da “inquadrare in un vero e proprio sistema standardizzato di condotte delittuose, attuato mediante la condivisione di informazioni riservate tra i pubblici ufficiali e gli imprenditori riguardanti i lavori da realizzare presso le strutture della azienda sanitaria locale barese, concretizzando, in taluni casi, il turbamento del procedimento amministrativo finalizzato a condizionare le modalità di scelta del contraente”. L’associazione a delinquere, dietro il pagamento di tangenti, avrebbe inquinato diversi appalti dell’azienda sanitaria barese. Contestualmente agli arresti furono sequestrati contanti per 250mila euro e diverse borse di lusso, ritrovate a casa di Connie Sciannimanico.
L’altro filone
Sono invece ancora in corso le indagini su un altro filone, originato dal primo, che vede indagati Donato Mottola (uno degli imprenditori che avrebbe pagato Mario Lerario nell’inchiesta sulla Protezione civile regionale), Francesco Girardi (anche lui coinvolto con Lerario in un episodio di corruzione), ma anche sindaco e dirigente comunale dei Lavori pubblici di Gioia del Colle, Giovanni Mastrangelo e Antonino Del Vecchio, dirigente della Viabilità della Provincia Bat, Lorenzo Fruscio, e un ex dirigente del Comune di Bitetto ora in servizio al Comune di Bari. Proprio nelle scorse settimane, i finanzieri hanno notificato loro la proroga delle indagini.