«Ogni volta che lo vediamo restiamo a bocca aperta». Impossibile, quindi, per la famiglia Salvaggiulo non acquistare palazzo Mincuzzi. A raccontarlo è Anna Salvaggiulo, a nome del gruppo di famiglia.
Come è nata l’operazione?
«Nel 2020 siamo riusciti a subentrare a una trattativa, che era già in corso. La settimana scorsa si è conclusa l’operazione, con l’atto pubblico che ha suggellato l’acquisto. Il palazzo è così diventato di nostra proprietà».
Perché proprio palazzo Mincuzzi?
«Perché è un immobile di grande prestigio e perché è il simbolo della città. Si tratta di uno degli edifici più importanti del Sud e dal punto di vista imprenditoriale è di enorme valore».
Cosa diventerà nel prossimo futuro?
«Fino al 2028 sarà affittato al gruppo Benetton, come prevede l’attuale contratto. Successivamente tornerà ai suoi antichi fasti, ritrovando la vocazione di contenitore di brand di lusso».
Continuerà quindi a essere un negozio?
«È ancora presto e le idee sono tante, ma il desiderio è quello. Grazie al suo stile Liberty ricorda le gallerie Lafayette di Parigi. Il nostro sogno è quello di creare al suo interno una nostra attività nel campo dell’abbigliamento di lusso.
Come è nata la vostra azienda?
«Mio padre è nel campo da 50 anni. Siamo partiti con il negozio “Anteprima” nella nostra Altamura. Qui abbiamo una palazzina Liberty in pieno centro che abbiamo ristrutturato e che oggi ospita un ristorante sul rooftop e una libreria».
Quando siete arrivati a Bari?
«Nel 1994, acquistando il palazzo ad angolo fra via Argiro e via Abate Gimma che ospitava Zara Home. Poi ne abbiamo acquistato un altro fra via Calefati e via Melo, dove abbiamo aperto il negozio “Noi”. Dieci anni fa abbiamo comprato anche un immobile in corso Vittorio Emanuele che adesso abbiamo ristrutturato e affittato a Deloitte. Infine tre anni fa, in via Sparano, abbiamo aperto il punto vendita Ralph Lauren».
Puntate molto su Bari?
«È la nostra seconda casa, io stessa ci abito. Per noi la Puglia è Bari. Una città che merita di essere valorizzata e di rinascere dalla crisi».
Come è nata l’idea di puntare sul ramo immobiliare?
«Per noi acquistare immobili è sempre un modo per dare una casa al nostro core business, che è l’abbigliamento».
