Una magistratura coesa nel manifestare contrarietà alla separazione delle carriere, al sorteggio ed alla sparizione della funzione disciplinaredel Csm. È quella che, secondo la riconfermata presidente della Giunta barese dell’Anm, Antonella Cafagna, è andata alle urne in Italia.
La sua non è stata una semplice rielezione, ha ricevuto 109 su 286 voti. Come mai?
«Non saprei dire, ma è certamente un segnale di crescita per l’intero gruppo, reso ben manifesto dai risultati degli altri candidati».
Anche la sua corrente, Area, è la più suffragata.
«Lo è stata anche nelle scorse elezioni, rispetto alle quali, in ogni caso, ha fatto registrare un incremento ulteriore del numero complessivo di voti: 147 a fronte dei 121 della tornata precedente».
Invece a livello nazionale, MI ha incassato molte preferenze. I giornali titolano sul fatto che si tratti di una corrente filogovernativa.
«A me appare che in questo momento la magistratura sia oltremodo coesa nel manifestare contrarietà alla separazione delle carriere, al sorteggio ed alla sparizione della funzione disciplinare in capo al CSM».
La protesta anti Nordio ritorna nelle urne, di fatto.
«L’attuale dibattito sulla riforma costituzionale rinnova l’interesse per la partecipazione alla vita associativa, a livello distrettuale come nazionale, e questo si riflette anche nel momento del voto per eleggere i rappresentanti nei relativi organismi, com’è dimostrato dall’aumento dell’affluenza rispetto alle elezioni precedenti».
Che aggiungiamo alla vostra presa di posizione resa manifesta già sabato scorso, contro la riforma costituzionale?
«Deve essere chiaro che la difesa dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura è volta a tutela dei diritti dei cittadini contro il pericolo che le decisioni giudiziarie siano adottate da giudici supini al potere politico».
Il viceministro Sisto non ha gradito il fatto che abbiate lasciato l’aula. Che risponde?
«Si è voluto esprimere con chiarezza il dissenso della magistratura rispetto al contenuto di riforme che stanno indebolendo gli istituti di garanzia posti a presidio di una giustizia eguale per tutti i cittadini».
Nel nuovo programma, quali le priorità?
«La nuova Giunta si occuperà nei prossimi giorni di elaborare un programma di lavoro per il futuro quadriennio».
Cosa pensa dell’iscrizione della premier Meloni nella vicenda della liberazione di Almasri come “atto dovuto”?
«La comunicazione inviata dalla Procura della Repubblica di Roma non segue al compimento di alcun atto di indagine, ma, in base alla previsione di una legge costituzionale, alla sola presentazione di una denuncia per reati attribuiti al Presidente del Consiglio dei Ministri o ai Ministri nell’esercizio delle loro funzioni. È atto a tutela del denunciato, perché consente l’esercizio di specifiche prerogative difensive».