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Amiu, parla la presidente Lomoro: «Gestire i rifiuti a Bari non è semplice» – L’INTERVISTA

Una donna a capo dell’Amiu, l’azienda municipale igiene urbana. Razionale, rigorosa e perfezionista, Antonella Lomoro, classe 1976, con la sua forma mentis di ingegnere civile ambientale, da aprile 2024 dirige una delle realtà più difficili, un ambito che coinvolge tutti e determina in modo sostanziale la qualità della vita di una città. È la prima…
antonella lomoro

Una donna a capo dell’Amiu, l’azienda municipale igiene urbana. Razionale, rigorosa e perfezionista, Antonella Lomoro, classe 1976, con la sua forma mentis di ingegnere civile ambientale, da aprile 2024 dirige una delle realtà più difficili, un ambito che coinvolge tutti e determina in modo sostanziale la qualità della vita di una città.

È la prima donna a ricoprire questo ruolo; entriamo subito in tema rifiuti, qual è la situazione a Bari?

«È una città complessa, per varie ragioni e ogni quartiere ha bisogno di un’attenzione speciale. Le modalità di raccolta differenziata sono diverse; tutta la cintura intorno alla città è servita dal porta a porta e proprio nei giorni scorsi siamo arrivati nel Municipio I, dopo aver coperto il resto del perimetro. Siamo partiti nel 2017 dalla periferia settentrionale e poi lo scorso anno siamo approdati nel Municipio IV e in una piccola parte del II».

E per il resto del capoluogo?

«Vige la raccolta stradale, stiamo studiando soluzioni funzionali, moderne, che migliorino la qualità dei rifiuti differenziati e dotino Bari di nuove attrezzature».

Quali sono i quartieri più virtuosi e quelli ancora indietro?

«Quelli dove si pratica il porta a porta hanno percentuali di raccolta differenziata altissime, di gran lunga superiore al resto, con una media anche del 70 %. I cittadini rispondono positivamente quando si trovano davanti a servizi più moderni. Per i quartieri più centrali invece la differenziata non viene eseguita come si dovrebbe».

Quale Paese è da prendere ad esempio?

«Non mi piace guardare in casa d’altri, tranne lì dove si praticano sistemi virtuosi e posso dire che l’Italia è ai primi posti in Europa per gli obiettivi di riciclo e riutilizzo, insieme alla Germania, Austria, Danimarca, Belgio e altri. Di recente Amiu Puglia è stata ad Ecomondo, la più importante fiera di settore e abbiamo partecipato per misurarci con altre realtà».

Nuovi progetti presentati in quella occasione?

«Le ecostazioni per il conferimento selettivo degli imballaggi; le abbiamo installate in città in collaborazione con il Comune e Conai. Un modello studiato anche da una delegazione bulgara».

Oltre al divieto, dal primo febbraio, di conferire rifiuti in buste nere, in scaletta, qual è l’obiettivo primario per quest’anno, in intesa con il Comune?

«Oltre al porta a porta per il Municipio I, il Cda ha approvato investimenti da 8 milioni, grazie anche a fondi Pnrr (Piano nazionale ripresa e resilienza) per dotare Bari di un sistema di raccolta stradale con isole ecologiche interrate e cassonetti “intelligenti” per i quartieri centrali. Un’ altra idea è quella di offrire il porta a porta anche alle utenze non domestiche».

Sul tema senso civico, cosa organizzate in merito e cosa chiedete ai cittadini?

«Chiediamo di seguire le regole, solo questo. Di differenziare con attenzione rispettando giornate e orari di conferimento e di non abbandonare ingombranti per strada. Di non gettare i piccoli rifiuti per terra e di raccogliere le deiezioni dei nostri amici a quattro zampe. Si tratta di piccole azioni che fanno la differenza. Sono poi in programma importanti campagne di sensibilizzazione e ci aspettiamo piena risposta e collaborazione dai cittadini virtuosi e che fortunatamente sono la maggioranza».

Un sogno nel “cassetto”?

«Quando sono in giro mi capita di incontrare persone che mi rappresentano un problema nella propria zona. Spesso sono disagi provocati da altri cittadini che non rispettano quanto ho appena elencato. Ecco, mi piacerebbe che la vivibilità a Bari migliorasse in maniera evidente. Ho due figlie quasi adolescenti e vorrei per loro e per tutti i ragazzi che hanno tra le mani le chiavi del futuro, un mondo più sostenibile e attento all’ambiente. Sarebbe bellissimo».

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