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Amazon sceglie Bari: «Una sede in Puglia? Noi pronti a parlarne. Bitritto o Bitonto tra le sedi ideali»

«Gli 80 ettari disponibili a Bitritto potrebbero essere perfetti per Amazon. Oppure ci sono le aree dismesse nell’agglomerato Bari-Modugno, dove sorgevano la ex manifatture e tabacchi, l’ex Ilca o l’ex Alco Palmara». Sono solo alcune delle possibili destinazioni che si sposerebbero bene, secondo Paolo Pate, presidente del Consorzio Asi di Bari (Area di sviluppo industriale).…
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«Gli 80 ettari disponibili a Bitritto potrebbero essere perfetti per Amazon. Oppure ci sono le aree dismesse nell’agglomerato Bari-Modugno, dove sorgevano la ex manifatture e tabacchi, l’ex Ilca o l’ex Alco Palmara». Sono solo alcune delle possibili destinazioni che si sposerebbero bene, secondo Paolo Pate, presidente del Consorzio Asi di Bari (Area di sviluppo industriale).

In realtà, dalle sue parole emerge che se Amazon scegliesse definitivamente il capoluogo pugliese per un nuovo stabilimento logistico (il terzo al Centro-Sud dopo quello di Napoli e Roma), il territorio sarebbe pronto a disegnare un abito su misura. Con una opportunità, però, tutt’altro che trascurabile: integrare il progetto all’interno della perimetrazione della Zes Adriatica (Zona economica speciale) avviata dal neo commissario Manlio Guadagnuolo.
In sintesi: non solo il colosso americano potrebbe contare sul sostegno della Regione, che tra contributi e agevolazioni sarebbe pronta a sostenere l’investimento, e su ampie aree tra cui scegliere, ma anche sulle straordinarie opportunità fiscali garantite per alcune aree portuali e retroportuali. «L’area Asi di Bitritto – sottolinea Pate – si presta particolarmente alle aziende della logistica perché si trova a ridosso dello snodo autostradale. È a meno di 100 km dal porto di Taranto e nei prossimi anni verrà realizzato il collegamento camionale a quello di Bari». Quando si parla di Asi, solitamente, il tasto dolente riguarda le opere di infrastrutturazione: strade, fogna, elettricità e rete internet. «Nel caso del sito di Bitritto – spiega Pate – parliamo di una realtà già parzialmente attrezzata. È di pochi giorni fa, inoltre, la notizia dell’atto di indirizzo approvato dalla giunta regionale che mira a rafforzare i servizi». Un altro sito che potrebbe essere compatibile con le ambizioni di Amazon sarebbe nell’area Bitonto-Giovinazzo. «Qui parliamo di ancora più spazio, circa 800 ettari – sottolinea -. Servono un paio d’anni per completare le opere e procedere con un nuovo insediamento. È un’area che si presta molto a grandi investimenti». Paolo Pate non vede come un limite il fatto che un’area sia ancora “vergine”, priva di insediamenti precedenti. «Molte volte queste grandi imprese – afferma – preferiscono partire da zero, in modo da non doversi adeguare a strutture pre-esistenti. Non è, dunque, necessariamente un punto a sfavore».
Sono circa 15 mila i dipendenti Amazon in Italia. Un terzo da Roma in giù. In tre anni è previsto un incremento di 1.100 unità. Il presidente dell’Asi di Bari chiarisce qual è la procedura. «Solitamente queste grandi aziende prendono contatti con la Regione che, a sua volta, coinvolge noi. Al momento non abbiamo interlocuzioni in corso con Amazon. Probabilmente perché è tutto ancora in una fase preliminare».
Oltre le aree dell’Asi di Bari a Bitritto e Bitonto-Giovinazzo, altre sedi che potrebbero risultare idonee sono le ex manifatture e tabacchi, l’ex Ilca o l’ex Alco Palmara. Aree private. «Se nelle altre zone l’unica interlocuzione sarebbe con noi – sottolinea Pate – in questi casi si avrebbe a che fare anche con la proprietà. Non cambia però molto e sono tutte zone che potrebbero essere convertite facilmente. In questi casi ci sono già strutture realizzate. L’unico vincolo che c’è è che si svolta una attività produttiva e non, ad esempio, commerciale. La logistica rientrerebbe in pieno». C’è un’altra ipotesi, però, che non sarebbe da sottovalutare secondo il presidente del Consorzio barese: quella dell’ulteriore ampliamento dell’Asi verso Bitonto. «Qui ci sono già società che gestiscono servizi per Amazon e potrebbe essere più facile per loro partire da qui – conclude Paolo Pate -. Attraverso la Regione, possono anche essere coinvolti altri comuni e territori, anche verso Altamura».

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