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Altamura, truffa da 17 mln di euro sui bonus edilizi: 9 arresti, tra loro un’intera famiglia – VIDEO

Sono complessivamente 54 le persone, e 8 le società, indagate dalla Procura di Bari per una maxi truffa da oltre 17 milioni di euro, commessa attraverso crediti d’imposta falsi relativi ai bonus edilizi.

L’inchiesta ha portato all’arresto di una persona in carcere, otto ai domiciliari e per altre sei persone all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Le ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite, stamattina, dai carabinieri e dai finanzieri dei comandi provinciali di Bari. Tra gli indagati c’è un’intera famiglia di Altamura.

Le accuse sono di associazione per delinquere, emissione di fatture false, riciclaggio e autoriciclaggio.

Stando a quanto emerso dalle indagini, il gruppo – con basi logistiche a Bari e Altamura – avrebbe avanzato indebite richieste di accesso ai cosiddetti “bonus edilizi” per finti interventi di ristrutturazione immobiliare.

Le indagini sono partite nel settembre del 2021 a seguito di un controllo a Palo del Colle nei confronti di due delle persone arrestate oggi.

Nel dettaglio, da maggio a novembre del 2021, gli indagati avrebbe avuto accesso alle agevolazioni attraverso istanze avanzate sia da soggetti interni all’organizzazione, in qualità di persone fisiche o rappresentanti legali di società per lo più inattive, sia da apparenti clienti delle imprese riconducibili ai principali indagati, o ancora da persone estranee al sodalizio ma compiacenti, prive di capacità reddituale e patrimoniale, in molti casi gravati da precedenti di polizia.

I crediti di imposta incassati, per l’esecuzione di lavori edili in realtà mai effettuati, sarebbero stati successivamente ceduti a un inconsapevole intermediario abilitato consentendo la monetizzazione del relativo controvalore (oltre 13 milioni di euro) che veniva poi versato su conti correnti nella disponibilità del sodalizio criminale.

Per nascondere la provenienza e impedire così il tracciamento, il denaro sarebbe stato poi girato su conti correnti di altre società compiacenti – sotto forma di pagamento di retribuzioni dei dipendenti o di false fatture relative ai lavori edili – o su prepagate, da cui sarebbero poi stati fatti prelievi in vari Atm.

Sono in corso decine di perquisizione nei confronti degli indagati e delle aziende coinvolte.

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