Nuova vita per il presepe cinquecentesco della Cattedrale di Altamura che, dopo una complessa attività di restauro, torna finalmente fruibile.
La preziosa Natività in pietra realizzata da Giulio Persio è uno dei “gioielli” di arte sacra più significativi della Puglia ed è stata oggetto di un attento e meticoloso recupero che ha interessato principalmente la grotta e alcune delle statue in pietra, permettendo il ripristino dell’antico splendore e garantendo la conservazione per le generazioni future.
«Questo presepe è parte della nostra storia e della nostra identità», evidenza don Angelo Cianciotta, vicario generale della Diocesi di Altamura e parroco della Cattedrale, in occasione della presentazione al pubblico: «Il restauro – aggiunge – ci permette di riscoprire e conservare l’essenza e il significato di quest’opera, che non solo narra la Natività ma rappresenta anche un simbolo dell’arte e della fede che caratterizzano Altamura».
Il progetto è stato patrocinato dalla Cobar Spa, azienda fondata ad Altamura oltre 30 anni fa, divenuta negli anni un punto di riferimento tra le imprese italiane del settore edile per la progettazione e costruzione di infrastrutture e immobili di qualità, specializzata nel recupero di beni e monumenti storici, tra i quali la Basilica di San Benedetto a Norcia, gli Ipogei del Colosseo a Roma, il Teatro Petruzzelli di Bari, il Teatro San Carlo e il Real Albergo dei Poveri a Napoli.
«Ogni giorno ci occupiamo del patrimonio di bellezza del nostro paese e abbiamo colto al volo l’occasione di poter contribuire a valorizzare questa importante opera artistica», commenta Matteo Barozzi, sottolineando che «per noi è motivo di grande orgoglio aver potuto concorrere alla realizzazione di questo intervento che restituisce un gioiello d’arte al nostro territorio e alla comunità intera».
I lavori hanno avuto una durata di oltre un anno e hanno visto alternarsi esperti e tecnici qualificati coordinati dalla restauratrice Simona Armenise, che grazie allo studio di dati diagnostici scientifici e all’utilizzo di tecniche innovative e di prodotti ecologicamente sostenibili, hanno permesso di restituire all’opera le sue delicate forme originarie, eliminando le tracce del tempo senza alterarne l’autenticità.
Ogni singola competenza di questo intervento, unita alla collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari, e al sostegno economico di Cobar Spa, ha fatto sì che il meraviglioso presepe del Cinquecento tornasse a nuova vita per essere apprezzato da fedeli e visitatori, arricchendo l’offerta artistica e culturale della città di Altamura e della Puglia.