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Bari Cronaca

Altamura, 30enne ucciso a colpi di pistola e fucile nel 2003: in due a processo

Il 63enne Giovanni Loiudice e il 48enne Nicola Centonze, arrestati per l’omcidio di Massimiliano Cavotta avvenuto ad Altamura l’11 ottobre del 2003, andranno a processo. Il primo è stato ammesso a rito abbreviato (che si discuterà l’8 aprile prossimo) mentre il secondo è stato rinviato a giudizio davanti ai giudici della Corte d’Assise di Bari.

Cavotta, 30 anni all’epoca dei fatti, fu ucciso con sette colpi di pistola e due di fucile mentre tornava a casa insieme alla moglie e al figlio di tre anni, che riuscirono a mettersi in salvo. Per quell’omicidio Loiudice e Cavotta sono stati arrestati a novembre del 2024.

I due rispondono di omicidio volontario premeditato, detenzione e porto di armi da fuoco, aggravati dal metodo e dall’agevolazione mafiosa.

Secondo quanto ricostruito dalla Dda di Bari, Cavotta fu ucciso perché, in passato, avrebbe avuto dei contrasti con alcuni esponenti della criminalità organizzata altamurana e, nel febbraio precedente, avrebbe ferito a colpi di pistola proprio Loiudice. Il suo omicidio, dunque, sarebbe stato ordinato come ritorsione.

Nel processo si sono costituiti parte civile la Regione Puglia, il Comune di Altamura e i parenti di Cavotta, assistiti dall’avvocato Angelo Dibenedetto.

Lo scorso 20 febbraio Centonze, ex collaboratore di giustizia, è stato arrestato (mentre era già in carcere) perché ritenuto il coordinatore dell’attentato dinamitardo del 5 marzo 2015, avvenuto nel locale Green Table di Altamura, in cui rimase ucciso il calciatore 27enne Domenico Martimucci.

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