Sette mesi di messa alla prova. È quanto ha disposto il giudice, su richiesta del pubblico ministero, nei confronti della ragazza che, nel gennaio del 2024, con un calcio spinse un gatto in una fontana di Alberobello. A riferirlo è la Lav, la Lega anti vivisezione.
La scena, ripresa da un telefono cellulare, in poco tempo fece il giro del social network.
Per quel gesto la Lav aveva denunciato la minorenne e chi ha ripreso la scena con il cellulare pronunciando frasi che incitavano al gesto.
Durante i sette mesi di messa alla prova, la ragazza – come disposto dal giudice – dovrà tenere colloqui presso il consultorio familiare, alla presenza dei genitori dell’indagata, finalizzati a gestire la rabbia e le emozioni ed a comprenderne la genesi; svolgere attività riparatorie presso il Canile municipale di Modugno; svolgere attività socioeducativa presso il centro “Sant’Antonio – Opera don Guanella”, struttura di prevenzione e recupero aperta a minori che, attraverso la realizzazione di un programma di attività e servizi socioeducativi, culturali, ricreativi e sportivi, mira al loro recupero; frequentare in presenza un corso di educazione alla legalità.
Alla fine della messa alla prova è stata richiesta una relazione dettagliata sui mesi trascorsi, «così da mettere nero su bianco se, vista la gravità del fatto, la ragazza si è realmente resa conto di avere strappato una vita», sottolinea la Lav in una nota.