Addio alle cabine telefoniche. A ottobre via alle dimissioni da Palese a Torre a Mare

Ancora qualche settimane e poi si dovrà dire addio per sempre a un simbolo del Novecento. La Tim ha già piazzato gli avvisi sulle postazioni e si prepara a dismettere le 297 cabine telefoniche diffuse in tutta la città. Un colpo al cuore per gli amanti del vintage, per i nostalgici degli anni che furono e per tutti coloro abituati a usare uno strumento che, fino a qualche anno fa, sembrava intramontabili.

I primi avvisi di dismissioni sono stati attaccati alle cabine del quartiere Libertà. Qui, infatti, Tim punta a portare via le due cabine telefoniche iconiche del quartiere: quella nelle immediate vicinanze della parrocchia del Redentore e quella davanti al mercato della ex Manifattura. Un messaggio scritto a caratteri cubitali e che non lascia margine di dubbio: «Questa cabina telefonica sarà dismessa dal 01/10/2023». Un addio definitivo, dunque, che ha il sapore di uno strappo irrimediabile con il secolo scorso.

Delle 297 cabine telefoniche diffuse sul territorio comunale, 232 si trovano sulla strada mentre le restanti si trovano all’interno di ospedali, strutture pubbliche o centri commerciali. Iconici i colori, la fisionomia e lo stile delle cabine: quasi tutte sono composte da una postazione singola coperta da un pannello in plexiglass che ospita una cassetta grigia a cui è attaccata una cornetta rossa. La decisione di Tim arriva dopo il via libera avuta dall’Agcom, che sancisce in maniera definitiva il declino dei telefoni pubblici, soppiantati, nell’ultimo decennio, dagli smartphone. Si pensi, per esempio, che, secondo l’ultima indagine eseguita in materia, nel 2021 da ogni cabina telefonica sparsa sul territorio nazionale sono state fatte in media soltanto 118 chiamate. Alla luce di questo dato, l’autorità attiva nel settore della comunicazione ha dato il via libera a Tim per la dismissione delle cabine, ritenute ormai un servizio non più necessariamente da garantire.

Rimane ancora da chiarire che fine faranno gli apparati smontati. In viale Concilio Vaticano II, in via Domenico Cotugno, in viale Pasteur, in corso Cavour: anche per il capoluogo pugliese le cabine telefoniche sono state un’icona rappresentative dal ‘900. Da tempo, i gettoni e le schede che venivano utilizzate per chiamare negli anni d’oro delle cabine erano state sostituite dalle monete. Un tentativo fatto per recuperare e favorire il ritorno al telefono pubblico, ma che non ha funzionato, dati i tempi cambiati. Bisogna ammetterlo: chiamare dalla cabina telefonica è un’abitudine rimasta per poche persone, completamente assente per le nuove generazioni. Ma gli smartphone hanno quell’eleganza, quell’iconicità, da alimentare sogni e speranze come le cabine hanno fatto per oltre 50 anni?

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