«Stia zitta», «La vedo troppo nervosa», «La deve smettere di impartire lezioni». Sono alcune delle frasi indirizzate nel corso del Consiglio comunale di Acquaviva delle Fonti, a Francesca Pietroforte, consigliera di opposizione, da parte del presidente dell’assise.
È accaduto mercoledì scorso e a denunciarlo, oltre ai video del Consiglio comunale diffusi poi sui social, è la stessa Pietroforte in un lungo post in cui parla «dell’ennesima mancanza di rispetto: si offende, si insulta, si attaccano l’uomo o la donna che si hanno di fronte».
Pietroforte riferisce di aver avuto «tante telefonate e messaggi di solidarietà» da parte di chi «si preoccupava e si indignava».
La consigliera comunale afferma che «fosse stato per me, avrei lasciato cadere nel vuoto questo episodio, un po’ per non dare soddisfazione a chi non rispetta le istituzioni, un po’ perché certe espressioni qualificano chi le pronuncia. Invece – prosegue nel post – mi sono detta che quando si riveste un ruolo politico si ha il dovere di stigmatizzare. Già l’ho fatto con forza in consiglio comunale, ma non basta e vorrei lanciare un messaggio valido sempre non solo in questa occasione».
Pietroforte sottolinea che «dietro la violenza di certe frasi si cela la consapevolezza della propria debolezza, dietro la protervia si nasconde la propria insicurezza», si legge nel post.
Francesca Pietroforte si rivolge poi ai cittadini invitandoli a non consentire «a nessuno di mettervi il bavaglio, di impedirvi di esprimere le vostre idee. Ciascuno di noi è libero di dire e scrivere quello che vuole, sempre in maniera rispettosa degli altri, senza che gli venga chiesto di cancellare i post, di non disturbare, di non fare foto con qualcuno, di togliere i like. Non possiamo farci sopraffare dall’incapacità cafona di chi non accetta le critiche e attacca per difendersi. Facciamolo anche per chi è più fragile, per le donne e per gli uomini che credono sia meglio non reagire, che stare zitti e sopportare attacchi maleducati, insulti inappropriati, violenze verbali, dalle più piccole alle più grandi, sia l’unica strada possibile», conclude.