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A Grumo torna il premio “Quercia D’Oro”: in scena sei compagnie si sfideranno a colpi di battute

Il teatro ritorna ad essere protagonista a Grumo. Dopo due anni di stop forzato, un gradito appuntamento per gli amanti del palcoscenico verrà nuovamente allestito dall’associazione culturale “Amici dell’Arte”. Il gruppo è guidato dal presidente Vito Fazio, classe 1930, che nonostante i suoi 92 anni mantiene vivo lo spirito del teatro e l’amore per il…
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Il teatro ritorna ad essere protagonista a Grumo. Dopo due anni di stop forzato, un gradito appuntamento per gli amanti del palcoscenico verrà nuovamente allestito dall’associazione culturale “Amici dell’Arte”. Il gruppo è guidato dal presidente Vito Fazio, classe 1930, che nonostante i suoi 92 anni mantiene vivo lo spirito del teatro e l’amore per il palcoscenico.

Quella del 2022 sarà la 19esima edizione del premio “Quercia D’Oro”, chiamato così in onore dello stemma della città, che vede sfidarsi, a colpi di battute, compagnie teatrali locali e di tutta la provincia. Quest’anno sono sei le compagnie che gareggeranno per ottenere la targa nelle varie sezioni del premio, miglior compagnia, miglior soggetto, miglior attore e attrice protagonista, miglior attore e attrice non protagonista, migliore scenografia e costumi.
Interessanti le scelte fatte dalle compagnie tra le quali, quest’anno, ben quattro sono di Grumo. La compagnia “Il Piccolo Teatro” di Grumo porterà in scena “Questi Figuri” di Vito Pezzon, con regia di Luigi D’Alessandro; la compagnia “Ritagli di Tempo” ha scelto “Due gocce di mistero” con regia di Antonio De Leonardis; il gruppo “Terra di Levante” uno spettacolo con testi e regia di Tonino Errico e la “Compagnia Amici dell’Arte”, guidata dallo stesso Vito Fazio, rappresenterà l’opera di Pirandello “Il berretto a sonagli”, fuori concorso. A rappresentare la provincia nella competizione la compagnia modugnese “Archè”, con “Miseria e Nobiltà” di Vincenzo Scarpetta, regia di Gianluca Schettino; il gruppo “Colpi di Scena” di Gravina di Puglia con “Cosa serve per essere uomini”, adattamento e regia di Michele Mindicini e la “Compagnia dei Tarantini” di Bisceglie, con “Non me lo dire”, scritto e diretto da Enzo Matichecchia.
Una giuria, composta da sei membri scelti, giudicherà i lavori, che andranno in scena da sabato 30 sul palco dell’auditorium della scuola media statale “Giovanni XXIII”, e assegneranno le targhe ricordo. Il premio non è solo molto gradito al pubblico, ma ha ottenuto anche il benestare di un grumese doc come Sergio Rubini. 
«Siamo davvero contenti di poter tornare a fare teatro dopo due anni di pandemia – afferma il presidente dell’associazione “Amici dell’Arte” Vito Fazio – l’idea è nata da un gruppo di amici con la passione del teatro e della cultura. Il premio è sfrutto del nostro impegno e sacrificio, ci autofinanziamo per tenere vivo l’interesse per questo bellissimo mondo. Finalmente torneremo a sentire gli applausi del pubblico. Tornare sul palco sarà una grande emozione».

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