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A Bari rivolta contro il semestre filtro, Udu lancia la diffida: «Sistema nocivo, studenti trattati come cavie»

La tensione sale nelle aule universitarie proprio nel giorno in cui migliaia di aspiranti medici hanno sostenuto la prova del secondo appello. A Bari esplode la protesta contro il cosiddetto "semestre filtro" a Medicina, il meccanismo di selezione che, secondo l'Unione degli Universitari (Udu), si sta rivelando una trappola più che un'opportunità. L'appuntamento è per…
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La tensione sale nelle aule universitarie proprio nel giorno in cui migliaia di aspiranti medici hanno sostenuto la prova del secondo appello. A Bari esplode la protesta contro il cosiddetto “semestre filtro” a Medicina, il meccanismo di selezione che, secondo l’Unione degli Universitari (Udu), si sta rivelando una trappola più che un’opportunità.

L’appuntamento è per domani pomeriggio, giovedì 11 dicembre alle ore 15, davanti alla sede centrale dell’Università “Aldo Moro”. Lì gli studenti terranno un presidio per chiedere risposte concrete al Ministero e denunciare quello che definiscono un sistema che «nuoce alla salute del sistema formativo».

I numeri messi sul tavolo dall’associazione studentesca sono impietosi. «È un percorso che prometteva ampliamento, ma nella realtà porterà all’esclusione di sette candidati su dieci, dopo mesi di frequenze obbligatorie e procedure diverse da ateneo ad ateneo», accusano i rappresentanti di Udu Bari.

Dura la presa di posizione di Adriano Porfido, membro dell’esecutivo locale: «Non è un meccanismo che aiuta chi sogna di diventare medico: al contrario, aggiunge incertezza, stress e disuguaglianze. Il governo ha creato la categoria dello “studente universitario a tempo determinato”, ma gli studenti non sono cavie per esperimenti».

La battaglia legale

La mobilitazione non si ferma alla piazza ma entra nelle aule di tribunale. L’Udu ha annunciato di aver avviato una battaglia legale su scala nazionale. «Abbiamo predisposto una diffida rivolta a oltre 60mila partecipanti», spiega la coordinatrice Sahar Locaputo. La richiesta è radicale: ammissione per tutti e intervento immediato sulle irregolarità del percorso. «Abbiamo avviato un processo che porterà subito a un reclamo collettivo al Comitato europeo dei diritti sociali – prosegue Locaputo – per la palese violazione del diritto allo studio che dev’essere garantito e tutelato secondo la Carta sociale europea».

Durante il presidio di domani verranno distribuiti materiali informativi per segnalare anomalie e aderire al ricorso, nel tentativo di scardinare un modello di selezione che gli studenti baresi respingono “a gran voce”.

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