Apre a Bari il primo ambulatorio del Programma nazionale equità della salute (Pnes) che ha l’obiettivo di fornire assistenza alla popolazione in condizioni di disagio socio-economico.
L’ambulatorio si trova in via Fani ed è stato realizzato nell’ambito del Distretto unico di Bari, designato per la fase pilota e diretto dalla dottoressa Rossella Squicciarini.
L’ambulatorio è attivo due giorni a settimana (il venerdì pomeriggio dalle 15 alle 18:30 e il sabato mattina dalle 8:30 alle 12:30): vi operano due équipe multidisciplinari formate da due medici specialisti, due infermieri e un medico igienista del Dipartimento di Prevenzione (per valutazioni nutrizionali, vaccinazioni e screening oncologici), oltre a un amministrativo e un assistente sociale.
«Rimettiamo ancora una volta al centro le persone e la cura della loro salute», evidenzia il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano: grazie all’attivazione dell’ambulatorio con i fondi europei si punta a rimuovere «ogni ostacolo per offrire una possibilità in più anche a chi non riesce ad accedere ai servizi sanitari. E quando serve andremo noi da loro, nei luoghi di vita: un impegno che qualifica ulteriormente la qualità della sanità pugliese e dei suoi operatori», assicura il governatore.
Con il nuovo ambulatorio si rafforza la “medicina di prossimità” «per dare risposte concrete anche ai bisogni di salute di queste fasce di popolazione più difficili da raggiungere», aggiunge il direttore generale facente funzioni dell’Asl Bari, Luigi Fruscio.
A chi è rivolto il servizio
Ieri venerdì e oggi sabato nei due ambulatori di via Fani, a Bari, sono state garantite le prime 40 visite di base ad altrettanti utenti prevalentemente stranieri. Tra i requisiti generali per accedere, l’avere un Isee sotto i 10mila euro, essere in possesso di un codice Stp o Eni (previsti per l’accesso alle prestazioni sanitari di cittadini stranieri o comunitari) oppure aver diritto all’esenzione per reddito.
La popolazione vulnerabile cui si rivolge il servizio riguarda un’ampia e variegata platea di riferimento che coinvolge persone senza fissa dimora, famiglie a basso reddito, persone migranti e comunità Rsc (Rom, Sinti e Caminanti).
Altri quattro ambulatori con la seconda fase del progetto
Dal prossimo 19 gennaio 2025, partirà la fase 2 del programma, con l’allargamento a ulteriori fasce di popolazione grazie all’apertura sul territorio di altri quattro Ambulatori Pnes: Distretto 5 (via Della Repubblica, 33 a Grumo Appula); Distretto 4 (viale Regina Margherita, 67 ad Altamura); Distretto 12 (via De Amicis, 36 a Conversano) e Distretto 13 (via dei Frati Francescani Riformati a Gioia del Colle).
Un piano da 11 milioni di euro
«Il Pnes Puglia si inserisce nell’ambito della più ampia strategia della programmazione sanitaria regionale e nazionale», spiega l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Piemontese, ricordando che le aree di intervento previste nei prossimi anni sono quattro: una coordinata dall’istituto nazionale salute, migrazione e povertà, le altre attinenti a salute mentale, medicina di genere e screening oncologici.
L’avvio dell’ambulatorio di Bari è la concreta realizzazione del progetto riguardante la costituzione delle équipe multidisciplinari per attività clinica, dei sette complessivi rientranti nel piano da oltre 11 milioni di euro di cui la Asl Bari è beneficiaria per i prossimi 5 anni.
Sono 38 le aziende sanitarie di sette regioni italiane coinvolte nel Pnes: oltre alla Puglia, ci sono Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Sardegna e Sicilia, individuate per rafforzare i servizi sanitari e renderne più equo l’accesso, anche nell’ottica di sviluppare un’azione di sistema e la capacità di coinvolgimento e partecipazione dei sistemi sanitari regionali.









