L’assessorato al welfare ha visto crescere nel corso di tutto il 2022 la richiesta per i propri servizi a favore delle persone e, soprattutto, delle famiglie in condizione di fragilità economica e sociale. È quanto emerge dalla Relazione sociale presentata ieri mattina a Palazzo di Città da parte dell’assessora Francesca Bottalico e redatta dall’Osservatorio per l’inclusione sociale e il contrasto alle povertà.
La Relazione attesta, in primis, la crescita esponenziale delle politiche sociali e dei servizi attivati (ben 160 di cui oltre il 50% a carattere innovativo) che rendono Bari il Comune del Mezzogiorno che investe maggiormente in politiche sociali, con un impegno pro capite di 131 euro, a fronte della media pugliese di 83 euro pro capite.
L’analisi dei dati elaborati dall’osservatorio in merito agli sportelli diffusi in tutti i cinque Municipi ha permesso di monitorare il numero di accessi, pari a 14.476 (in lieve diminuzione rispetto all’anno precedente).
Sono invece aumentati gli utenti che hanno effettivamente presentato una richiesta agli sportelli di Segretariato sociale: 4.347, quasi 700 persone in più rispetto al 2021. dati da sommare alle richieste pervenute agli sportelli dei servizi socio-sanitari, come la P.u.a. – Porta unica di accesso per richieste di interventi socio-sanitari (2.597 istanze in back office a fronte di ben 6.105 accessi in front office, in netto aumento rispetto al 2021), l’U.v.m. – Unità di valutazione multidimensionale per l’accesso alla rete dei servizi sociali di ambito (990 valutazioni prodotte, 155 in più rispetto al 2021), e i distretti socio-sanitari, nonché alle richieste giunte ai servizi pubblici di prossimità.
A fronte della diminuzione degli interventi d’urgenza e legati alla sopravvivenza di persone in condizioni di grave marginalità messi in campo dal Pis (pronto intervento sociale), i casi in meno sono stati 1121, sono cresciute esponenzialmente le famiglie che hanno richiesto l’accesso alle misure assistenziali messe in campo dall’amministrazione comunale.
I Centri servizi per le famiglie che hanno accolto 5.310 persone a fronte dei 3.593 nel 2021. Casa delle bambine e dei bambini che ha coinvolto 241 persone, con il doppio delle richieste di famiglie in povertà alimentare rispetto all’anno precedente.