A pochi giorni dalla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il 25 novembre, l’Istat diffonde i primi risultati dell’indagine condotta nel 2025: “Sicurezza delle donne”.
Un quadro allarmante secondo i dati. In Italia sono 6 milioni e 400 mila le donne tra 16 e 75 anni – il 31,9% – che hanno subito nella vita almeno una violenza fisica (18,8%) o sessuale (23,4%). E poi ci sono stupri e tentati stupri (5,7).
Preoccupa il dato per le ragazze più giovani. Tra le 16-24enni la quota di vittime sale dal 28,4% del 2014 al 37,6%, con un forte aumento delle violenze sessuali (dal 17,7% al 30,8%). Percentuali elevate anche tra studentesse e donne con titolo di studio medio-alto.
I partner – attuali o ex – restano i principali responsabili. Oltre la metà delle violenze fisiche e il 63,8% degli stupri è commesso da chi ha o ha avuto una relazione con la vittima. All’interno della coppia il 12,6% delle donne subisce violenza fisica o sessuale, il 17,9% violenza psicologica e il 6,6% violenza economica. Per la prima volta l’Istat rileva anche gli stupri avvenuti quando la vittima non è in grado di opporsi per droga o alcol: riguardano l’1% delle donne.
Preoccupano anche gli episodi non raccontati e tenuti nascosti tra le mura di casa e nel privato. Solo il 13,3% denuncia almeno una violenza subita. Le denunce crollano al 3,8% quando l’autore è il partner attuale, mentre aumentano verso gli ex.
Le donne nubili risultano le più esposte (22,4%), seguite da separate e divorziate. Quasi una donna su dieci vittima di violenze ripetute dal partner riferisce episodi avvenuti anche durante la gravidanza.
Un ulteriore allarme arriva dai giovani: secondo il rapporto “Giovani Voci per Relazioni Libere”, il 30% considera la gelosia una forma d’amore e il 19% ritiene accettabile la geolocalizzazione del partner. Il 39% dichiara di aver subito violenza, spesso da conoscenti o amici.
Un insieme di dati che mostra come sia importante il sostegno alle vittime e la capacità di riconoscere e fermare la violenza prima che esploda in qualcosa di più grave.
L’indagine è ancora in corso per la parte relativa alle donne straniere che, per la particolare condizione linguistica e culturale, si ritiene opportuno intervistare di persona. Le cittadine italiane, invece (circa 17.500 persone di 16-75 anni), sono state intervistate telefonicamente tra marzo e agosto 2025. I risultati complessivi verranno divulgati nel 2026, al compimento delle interviste sulle donne straniere.