Un’antica nave greca nei mari di Taranto, Melucci: «Un viaggio nel tempo per rivivere le nostre origini»

Un’antica nave greco-arcaica del VI secolo avanti Cristo solcherà le acque del mare di Taranto.

È l’affascinante progetto di archeologia sperimentale elaborato nell’ambito di un accordo di collaborazione tra l’Agenzia regionale Asset e la Soprintendenza nazionale per il Patrimonio culturale subacqueo presentato nell’ex Convento di Sant’Antonio a Taranto durante il convegno “Rotte mediterranee: la costruzione di una nave storica a Taranto”.

L’imbarcazione sarà ricostruita in scala reale utilizzando gli stessi materiali e tecniche di costruzione dell’epoca. Partendo dal “Jules Verne 7”, il più grande dei due relitti ritrovati nel 1993, durante scavi a Marsiglia, e lì esposti nel Musée d’Histoire.

L’inziativa sarà realizzata in collaborazione con il Centre Camille Jullian (Cnrs, Università d’Aix-Marseille), prestigioso laboratorio di ricerca del Centro nazionale della ricerca scientifica francese, specializzato nella documentazione, studio e ricostruzione di antiche navi mediterranee.

L’imbarcazione sarà ormeggiata in pianta stabile nel porto di Taranto in occasione dei XX Giochi del Mediterraneo del 2026, pronta a salpare per brevi navigazioni aperte al pubblico.

«Questa riproduzione è una macchina del tempo, è un’opportunità per rivivere le origini di quel rapporto con il mare che ha segnato la nostra città per oltre 27 secoli, e che promuoveremo anche attraverso il Centro immersivo che realizzeremo per i Giochi del 2026», commenta il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci. «Navigheremo come i nostri antenati e, come loro, ci imbatteremo ancora nella meraviglia di quella perla adagiata nel Mediterraneo che è Taranto», conclude.

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