Una partita di calcio nel carcere di Foggia per rafforzare la responsabilità genitoriale

Una nuova iniziativa rieducativa nella Casa circondariale di Foggia. Si tratta di “C’è una partita da giocare, anche in carcere con papà”, una proposta a livello nazionale dall’associazione “Bambinisenzasbarre” in collaborazione con il Ministero della Giustizia-Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. I papà detenuti nell’istituto penitenziario foggiano hanno potuto trascorrere una mattinata in allegria con i propri bambini e familiari, scambiando palloni e abbracci in un campo da calcio. “La partita con papà” rappresenta un’occasione d’incontro in cui è possibile condividere un momento di normalità e vicinanza nonostante la detenzione.

L’iniziativa (nella foto di Lucia Cataleta) di promozione della genitorialità è stata voluta dalla direttora Giulia Magliulo e organizzata dall’Area trattamentale, coordinata da Maria Giovanna Valentini – con il supporto del personale di polizia penitenziaria e civile che opera all’interno dell’istituto – e ha visto la partecipazione di volontari e operatori locali.

«La campagna nasce per sensibilizzare sul tema dell’inclusione sociale e delle pari opportunità per tutti i bambini e ha l’obiettivo di portare in primo piano il tema dei pregiudizi di cui spesso sono vittime i minori che hanno il papà o la mamma in carcere», è stato sottolineato dagli organizzatori dell’evento. Nella Casa Circondariale di Foggia l’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con l’associazione Lavori in corso di Lucera, presente con gli operatori Antonietta Clemente, Antonella Tolve, Anna Maria Silvestre, Fabio De Troia, Angela Pia Fuscaldi e Mara De Troia e con il supporto degli storici volontari dell’Istituto penitenziario, Luigi Talienti e Annalisa Graziano, in rappresentanza del Csv Foggia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version