Era già successo per il cantiere infinito di uno degli appalti più importanti dell’edilizia sanitaria pugliese – con una spesa prevista di 65 milioni di euro – relativo al nuovo padiglione del Policlinico (al tempo ancora “Ospedale Riuniti”) di Foggia, fortemente sostenuto dall’allora giunta guidata da Nichi Vendola, quando l’aumento dei costi del materiale aveva messo a rischio il completamento dell’opera e solo una transazione con l’impresa incaricata dei lavori aveva permesso di portare a termine il cantiere.
Stessa lievitazione dei costi rischia di creare un altro cantiere infinito per quanto riguarda l’abbattimento e ricostruzione del Monoblocco, la primordiale struttura ospedaliera degli Ospedali Riuniti di Foggia, costruita su un terreno franoso, “inaugurata” obtorto collo, su disposizione del prefetto, nel giugno del 1969 per dare ricovero a 300 pazienti colpiti da una intossicazione alimentare dopo un banchetto nuziale.
La situazione dell’appalto che porterà a buttare giù una struttura non più rispondente alle moderne richieste delle cure sanitarie, è stata illustrata nel corso delle audizioni in prima commissione regionale dal direttore generale del Policlinico di Foggia, Giuseppe Pasqualone, intervenuto sui lavori di demolizione e ricostruzione del monoblocco ospedaliero e la riqualificazione dei plessi minori. «Con riferimento al monoblocco, il cui finanziamento originario era dell’importo di 40 milioni di euro, si è nella fase della validazione della progettazione esecutiva e potrà essere bandita la gara per il progetto esecutivo già validato. Ma a seguito di una revisione dei prezzi i costi sono lievitati, fino a giungere alla cifra di 58 milioni di euro», ha evidenziato Pasqualone che ha aggiunto «Per i plessi minori, relativamente ai lavori per la riqualificazione e la messa in sicurezza, l’attività progettuale è in stato avanzato e l’importo originario di 50 milioni di euro rimane invariato». Per il progetto del monoblocco è stato deciso di mantenere anche la realizzazione dell’auditorium -con una spesa prevista di 8 milioni di euro – il cui stralcio avrebbe praticamente riportato indietro le lancette dell’appalto.
Dunque, soldi sufficienti per bandire la gara per i lavori ai plessi minori, anche perché si è deciso «di lasciare invariato l’importo, nonostante l’aumento del quadro economico, riducendo alcuni interventi», mentre bisogna trovare la quadra economica per il Monoblocco, anche per quanto riguarda il problema della risoluzione del contratto di programma di finanziamento, come aveva sottolineato nei giorni scorsi il consigliere regionale Fabiano Amati, e che sarà oggetto del prossimo incontro, fissato il 12 febbraio, con l’assessore regionale Rocco Palese.