Un nuovo contratto di filiera per il rilancio della cerasicoltura italiana: c’è anche la Puglia

Puglia, Emilia Romagna, Veneto e Provincia autonoma di Trento al lavoro, insieme alle associazioni di categoria, per dare vita al Contratto di filiera del Ciliegio.

L’accordo è stato presentato nella sede del dipartimento Agricoltura della Regione Puglia, con in collegamento da remoto il presidente del Consorzio della Ciliegia della Susina e della Frutta Tipica di Vignola, Andrea Bernardi, il direttore Consorzio Melinda sca, Paolo Gerevini, il direttore del Consorzio Ciliegia di Vignola Igp, Walter Monari, e il presidente del Consorzio Ciliegia di Marostica Igp, Giuseppe Zuech.

Insieme, da nord a sud, queste realtà territoriali rappresentano oltre l’80% della produzione di ciliegie di qualità in Italia.

Il nuovo accordo di filiera ha lo scopo di rilanciare la cerasicoltura italiana, per ristrutturare gli impianti di produzione, per ammodernare le strutture di lavorazione, per promuovere i marchi, per effettuare attività di ricerca mirata al miglioramento della produzione.

I contratti di filiera e di distretto, come illustrato dal vicedirettore di Confagricoltura Bari Gianni Porcelli, sono uno strumento di sostegno dalle politiche agroindustriali, istituito dall’articolo 66 della legge 27 del dicembre 2002, n. 289 e gestito dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

«Il Contratto di filiera del Ciliegio ci permette di valorizzare due areali importantissimi tra la Bat e il Sud Est Barese, votati alla coltivazione delle ciliegie. Lo facciamo in un’ottica di sinergia multi regionale, guardando ai mercati in maniera diversa», ha ricordato l’assessore Pentassuglia.

«Grazie alla Regione che ci ospita e agli interventi di altre regioni, oltre al partenariato che ha deciso di avallare questo progetto – ha ricordato il presidente provinciale di Confagricoltura Bari-Bat Massimiliano Del Core -, abbiamo colto la necessità e l’opportunità di recuperare il passo per il settore produttivo in difficoltà anche alla luce di quanto è stato fatto altrove. L’obiettivo che tutti abbiamo è che il comparto cerasicolo affronti con nuova energia il mercato».

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