Novantuno persone, dai grandi ai piccini, alla maxi-reunion della famiglia Trione, storico nome legato al commercio barese.
Una storia iniziata il 14 maggio 1897, con il matrimonio fra Giovanni di 23 anni e Lucrezia di 19. «Dopo decenni, molti discendenti dei capostipite avevano il desiderio di incontrarsi e di festeggiare, nonostante molti non si conoscessero o non si vedessero da trent’anni», ci racconta Marcello De Cillis, nipote di Giovanni e Lucrezia e ideatore dell’evento tenutosi a “Villa Romanazzi-Carducci”.
C’erano persone provenienti dall’Olanda, dal Belgio, dalla Spagna, da Lugano (Svizzera), da Milano, da Bologna e da Napoli e un videocollegamento da Monaco di Baviera (Germania).
Gente che nel tempo ha intrapreso strade diverse: «I capostipite misero su un piccolo commercio, partendo con l’acquisto di balle all’ingrosso di vestiario proveniente dagli Stati Uniti e rivendendolo al dettaglio a Bari. Poi nacque una bottega, che nel tempo divenne un’impresa familiare e a mano a mano si trasformò, diventando la “Fratelli Trione”, leader in città nell’ambito delle pelliccerie e dell’abbigliamento di alta moda», racconta ancora De Cillis. Una storia imprenditoriale che si incrocia con quella familiare, perché «Giovanni e Lucrezia misero su una famiglia di quindici figli, che adesso è arrivata alla sesta generazione».
Da qui nasce il desiderio di incontrarsi e permettere ai più giovani di conoscersi: «Abbiamo prima creato una chat per iniziare a ri-tessere relazioni e poi abbiamo creato questo grande evento». Una festa caratterizzata da una curiosa particolarità: «Poiché molti non si conoscevano, per identificarci con i gruppi (i discendenti di ognuno dei quindici figli della coppia originaria), abbiamo deciso di indossare un accessorio di un particolare colore che li collegasse ai propri avi», conclude De Cillis.