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Ugento, 16 anni dopo ancora irrisolto l’omicidio Basile. Gli amici: «Non ci arrendiamo»

Giustizia per Peppino Basile. La invocano tutti quelli che amano la verità. «Noi non dimentichiamo e non faremo mai dimenticare», è il grido del comitato “Pro Basile”. Peppino, consigliere provinciale e comunale di opposizione ad Ugento, è stato assassinato 16 anni fa, proprio davanti alla sua abitazione con una lunga serie di coltellate. Un caso…

Giustizia per Peppino Basile. La invocano tutti quelli che amano la verità. «Noi non dimentichiamo e non faremo mai dimenticare», è il grido del comitato “Pro Basile”. Peppino, consigliere provinciale e comunale di opposizione ad Ugento, è stato assassinato 16 anni fa, proprio davanti alla sua abitazione con una lunga serie di coltellate. Un caso rimasto irrisolto, con i colpevoli dell’omicidio non ancora individuati e quindi in libertà.

Rompiscatole dal cuore d’oro

Così chiamavano Peppino. Fu ucciso la notte tra il 14 e 15 giugno 2008. Una storia tragica su cui troppi, «anche tra le alte sfere», hanno sin da subito cercato di stendere fumosi veli affinché potesse cadere quanto prima l’oblio. Sono pienamente convinti di questo i membri del comitato “Pro Basile” che continuano ad impegnarsi e a tenere alta la guardia nella speranza che un giorno possa emergere la verità.

La commemorazione

Proprio per questo, in occasione della ricorrenza del sedicesimo anno da quella tragica notte, hanno deciso di ricordarlo. Tanti amici di Peppino e tanti cittadini hanno aderito al comitato costituito spontaneamente sin dai primi giorni successivi alla sua morte per continuare ad onorarne la memoria. Anche quest’anno hanno voluto ricordare l’amico, l’uomo e il politico combattivo e passionario rappresentante delle istituzioni.

I membri del comitato, in primis i fondatori Gianfranco Coppola e Giovanni D’Agata, anche presidente dello Sportello dei diritti, hanno partecipato ad un momento di preghiera vicino alla tomba del consigliere nel cimitero di Ugento, depositando, come ogni anno, una corona di fiori. «Tutto ciò perché il ricordo dell’amore e della passione del “figlio del popolo” per questo territorio e per i suoi concittadini, ma anche la sua tragica fine e la sua lotta incessante contro il “sistema”, dovranno sempre essere da esempio soprattutto per le generazioni future. Perché il ​suo sacrificio non resti invano. Per la legalità, la tutela del territorio e delle istituzioni. Noi non dimentichiamo e non faremo mai dimenticare», affermano Giovanni D’Agata e Gianfranco Coppola in rappresentanza del comitato.

Il caso irrisolto

Dopo aver accusato e tenuto in prigione per molto tempo i vicini di casa, un anziano e un minorenne, poi assolti con formula piena, la procura di Lecce ad oggi non ha individuato né esecutori né mandanti dell’assassinio di Peppino Basile. «Una vittima del sistema», secondo i membri del comitato.

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