Gli uffici immigrazione delle questure rischiano l’implosione. L’allarme parte da Taranto, ma riguarda tutta la Puglia. C’è una grande mole di lavoro a fronte delle sempre più numerose richieste di protezione internazionale. Fenomeno in crescita che deve fare i conti con il poco organico già sofferente e con la scadenza del contratto degli impiegati civili.
Si avvicina, infatti, la data del 27 marzo relativa alla scadenza dei contratti nei confronti di 176 lavoratori somministrati, operanti nelle questure, di cui 120 presso gli uffici immigrazione e nelle commissioni sia nazionali che territoriali per il diritto di asilo, assunti nell’ambito del progetto Emas.
Al momento, pare sia stato indetto un nuovo bando solo per il riassorbimento degli interinali operanti presso la commissione nazionale che si occupa principalmente di revoche, cessazioni e statistiche. Dietro le quinte, come fa sapere la segreteria provinciale di Taranto del sindacato di polizia Siulp, si parlerebbe di un nuovo progetto.
«Insomma è tutto aleatorio e come tale abbiamo la netta sensazione che prima di ogni eventuale -si spera ovviamente – riattivazione delle procedure che necessariamente dovranno far capo al codice d’appalto e tramite agenzie, passerà qualche mese».
Intanto i numeri crescono e con essi anche il lavoro da fare. Solo dal primo gennaio 2023 a oggi, presso la Questura di Taranto sono state già formalizzate 223 domande di protezione internazionale a fronte delle 751 del 2022.
In questo primo trimestre dell’anno, Bari conta 994 richieste a fronte delle complessive 4183 del 2022; Brindisi ne conta 109 rispetto alle passate 446, Lecce ne conta 158 a fronte delle 560 del 2022 e Foggia tocca quota 271 rispetto alle 897 dell’anno scorso.
Ogni giorno all’esterno delle questure ci sono interminabili file e il lavoro degli interinali è stato prezioso per smaltire tutto il carteggio. Non averli più significherebbe gravare sul già sofferente organico di polizia.
«La cosa a oggi certa – dichiara Antonio Digregorio, segretario generale del Siulp Taranto – è che dal prossimo 27 marzo, senza un provvedimento governativo che garantisca la soluzione di continuità, si corre il rischio di vedere vanificati i lodevoli risultati di questi giovani interinali».
Il personale civile è stato assunto a marzo del 2021 ed ha acquisito esperienza e professionalità. «Hanno dato prova della loro affidabilità nella trattazione di migliaia di pratiche a loro affidate come procedure di identificazione del richiedente, formalizzazione della domanda, rilascio permessi di soggiorno, gestione del contenzioso, segnalazione casi vulnerabili, richieste di accoglienza dirette alla Prefettura, attività di sportello in genere, ed altro ancora».
A questo, va aggiunta anche l’attività specifica trattata nell’ambito degli Hotspot e proprio Taranto ne ha uno, dove spesso vengono trattenuti minori in attesa di collocazione.