Turismo, lavoratori pugliesi in sciopero: ancora nessun rinnovo del Contratto nazionale

Operatori del settore turistico in sciopero per il rinnovo del Contratto nazionale. I sindacati hanno proclamano lo stato di agitazione. A confermarlo una nota diffusa dalle sigle di settore Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. «Dopo due anni di trattative, la rottura del novembre scorso e lo sciopero di dicembre 2023, il negoziato con Aica Federturismo-Confindustria per il rinnovo del Contratto nazionale dell’Industria Turistica s’interrompe ancora una volta per le posizioni irrispettose e irresponsabili delle parti datoriali».

I precedenti

Lo scorso 22 dicembre, centinaia di dipendenti pugliesi dei settori turismo e commercio hanno raggiunto Napoli per prendere parte alla manifestazione delle regioni del Mezzogiorno nella giornata di sciopero proclamata da UilTucs, Filcams e Fisascat. «Adesso basta – aveva dichiarato in quell’occasione Marco Dell’Anna, segretario generale della UilTucs Puglia – sono anni che i lavoratori di questo settore vengono maltrattati, con i contratti di terziario e turismo bloccati. Da questo governo non arrivano risposte per tante persone che lavorano in settori strategici, che durante la pandemia hanno contribuito a salvare l’economia italiana». Durante la manifestazione i sindacati avevano dichiarato che, se non fossero arrivati segnali positivi, la mobilitazione sarebbe andata avanti.

Le richieste dei sindacati

Il confronto con Federturismo e Aica Confindustria era ripreso a maggio, per arrivare ancora una volta a un punto di rottura. Ciò che ormai da tempo le organizzazioni sindacali chiedono è che si proceda in maniera più rapida alla definizione del nuovo Contratto di lavoro, escludendo l’introduzione di ogni elemento che possa «anche minimamente peggiorare le condizioni esistenti». È chiesta inoltre l’introduzione all’interno del contratto di nuovi punti, migliorativi e qualificanti, oltre che la definizione di aumenti salariali che siano dignitosi e tengano conto dell’aumento del costo della vita e valide misure di contrasto alla precarietà. Un altro punto importante citato dalle sigle riguarda gli interventi sulla parte normativa relativa al contrasto a violenza e molestie nei luoghi di lavoro, congedi per le donne vittime di violenza, genitorialità e bilateralità.

La reazione

«Federturismo e Aica – si legge nella nota – non solo hanno respinto tale impostazione, ma hanno chiesto di introdurre elementi fortemente peggiorativi su istituti fondamentali: flessibilità dell’orario, apprendistato, tempo determinato e l’introduzione della reperibilità». Un atteggiamento considerato dalle sigle «offensivo» per i lavoratori.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version