La Puglia piace sempre di più anche all’estero. È quanto dimostrano i dati relativi ai primi otto mesi del 2023 diffusi dall’Osservatorio regionale del Turismo presentati stamattina alla fiera TTG di Rimini.
Da gennaio ad agosto sono aumentati del 20% gli arrivi e del 14% i pernottamenti di turisti stranieri.
Il trend pugliese è in linea con quello dell’Italia che, secondo le prime stime della Cassa depositi e prestiti, registra una stagione turistica estiva con un numero record di presenze estere, a conferma di una crescita esponenziale iniziata nel 2003: in 20 anni le presenze straniere nel Belpaese sono cresciute del 54%, compensando quelle nazionali scese del -7%.
In Puglia, secondo i dati dell’Osservatorio sul periodo gennaio-agosto 2023, resta stazionario il trend del mercato domestico che, per via di una complessiva erosione del potere di acquisto degli italiani, ha portato a incrementi dei viaggi nei periodi di bassa stagione o agli short break, sostanzialmente preferiti alle vacanze lunghe.
La stagione turistica, in Puglia, sta continuando anche nei cosiddetti “mesi spalla”, a settembre ed ottobre, nella prospettiva di una crescente destagionalizzazione.
«La nostra regione conferma un’ottima performance, spazzando via le polemiche di questa estate», commenta l’assessore regionale al Turismo, Gianfranco Lopane. Cresce anche il “sentiment”, ossia la reputazione che la Puglia ha a livello turistico: «Ieri siamo saliti sul podio rispetto alle valutazioni di Data Appeal circa la bontà dei nostri servizi. Un’indicazione – dice Lopane – che ci mostra una direttrice ben precisa: proseguire il lavoro sugli aspetti qualitativi dell’offerta turistica all’interno della strategia complessiva della Regione Puglia».
Il turismo internazionale, aggiunge il direttore del dipartimento Turismo e Cultura della Regione Puglia, Aldo Patruno, «è la condizione fondamentale su cui costruire una strategia che continua ad avere due obiettivi centrali. Da un lato l’allargamento nel tempo dell’offerta e della stagione, dall’altro è soprattutto l’allargamento nello spazio e cioè il coinvolgimento di territori altri rispetto a quelli turisticamente più accorsati: borghi, entroterra, paesaggi rurali».
Positivo il commento anche del direttore generale di Pugliapromozione, Luca Scandale. «In un’estate caratterizzata da voci incontrollate, che parlavano di crollo del turismo in Puglia e di prezzi troppo cari, è invece arrivata la notizia che Puglia e Basilicata sono sul podio come sentiment del turismo italiano. Siamo orgogliosi di continuare a crescere», conclude.
Nel dettaglio, i dati dell’Osservatorio evidenziano che, con circa 2 milioni di arrivi e 6,7 milioni di presenze, il comparto alberghiero registra da gennaio ad agosto del 2023 un incremento del +5,5% e del +3,5%, gli stranieri aumentano del +20% e +12,6%.
I viaggi dei pugliesi all’interno della regione rappresentano, come di consueto, la quota più ampia del turismo nazionale (25,5%) ma nel 2023 si registra una contrazione del movimento turistico (-3%), in particolare nei mesi estivi, giacché i pugliesi cominciano a prediligere per i propri soggiorni in regione i mesi spalla della primavera e della tarda estate (aprile-maggio, settembre-ottobre) sia per via di un clima più mite che di un minor affollamento.
Lecce e Bari sono le due province che registrano la maggior quota di arrivi (rispettivamente 932mila e 873mila in termini assoluti e una quota percentuale del 28% e 26%), seguono Foggia (715mila arrivi), Brindisi (420mila), Taranto (223mila) e la Bat (122mila arrivi nel 2023).
Per numerosità delle presenze, invece, ai vertici Lecce e Foggia (con 4,1 milioni di pernottamenti e 3,5 milioni), cui seguono Bari (2,1 milioni), Brindisi (1,6 milioni), Taranto (920mila) e la BAT (280mila).
Cambia, infine, la morfologia del turismo internazionale e il 2023 segna la ripresa dei mercati turistici di lungo raggio con in vetta Australia e Stati Uniti che nei primi otto mesi del 2023 registrano un incremento di oltre 50mila presenze in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ottime le performance anche di Francia, Polonia, Brasile e Canada assieme ad altri Paesi del Nord-Est d’Europa (Romania, Lituania, Bulgaria, Ungheria e Slovenia).
Crescono anche i flussi turistici provenienti dal Sud America in particolare da Brasile (al 14° posto del ranking regionale) e Argentina (al 19° posto).