Turismo di lusso, De Santis: «I ricchi amano sentirsi ospiti»

«L’idea di True arriva da un’esigenza fondamentale, quella di intercettare determinati flussi turistici con maggiore facilità» dichiara il founder Luigi De Santis.

Il Salento, per la prima volta, ospiterà 40 buyers internazionali del circuito virtuoso per far vivere il territorio e scoprire le strutture più belle. Come nasce l’iniziativa?

«Frequento da anni fiere e trade show dedicati ai viaggi di lusso in giro per il Mondo e mi sono reso conto parte tutto da li. Mettere insieme domanda e offerta è il vero motore propulsivo che fa crescere il turismo di una destinazione. L’unico problema di questi incontri fieristici è che sono quasi tutti legati a incontri one-to-one che durano 10minuti cadauno e diventa quasi impossibile per un hotel stringere un accordo commerciale con il buyer o trasmettere il concetto di ospitalità della propria attività. Da qui la mia idea di portare direttamente sul posto i tour operators internazionali, far conoscere la destinazione attraverso le ormai famosissime “travel experiences” e allungare il tempo di conoscenza con le strutture in maniera più umana e veritiera. In questo modo i buyers possono davvero innamorarsi del territorio, viverlo, assaporarlo e scoprire le tante fantastiche realtà imprenditoriali presenti. Solo così saranno in grado poi di vendere in maniera organica un itinerario di viaggio autentico ai loro clienti».

Lei è il founder del progetto che si muove verso obiettivi precisi. Quali?

«Ho portato il mio progetto a Puglia Promozione che ha colto esattamente i vantaggi di questo tipo di evento – difatti è la nostra Destination Partner – proprio perché l’obiettivo principale di TRUE è quello di promuovere la destinazione Puglia in toto, creando un network di strutture che lavorano insieme per accrescere il proprio business. Per vincere sul mercato del “luxury travel” di oggi bisogna lavorare come destinazione e non come singolo hotel».

Come si sta evolvendo a suo parere il mondo fieristico?

«Il mondo fieristico soprattutto quello relativo al turismo si sta spingendo verso un concetto esperienziale perché chi fa il commerciale deve conoscere e vivere ciò che poi dovrà proporre ai suoi clienti. Le fiere più importanti del Mondo come Pure Marrakesh, LE Miami o DUCO Italy stanno puntando proprio a mettere insieme la migliore domanda con la migliore offerta attraverso le esperienze autentiche e la promozione della destinazione. Ormai la domanda più frequente dei buyers è “che tipo di esperienze fornite sul territorio?”, non si può più prescindere da questo. Non basta avere la piscina o la suite confortevole, bisogna saper promuovere il territorio nella maniera più autentica se vogliamo attirare un turismo di alta fascia».

Le sue esperienze sono internazionali e di grande apertura verso l’innovazione. Cosa manca al nostro mercato?

«La Puglia a mio avviso è cresciuta moltissimo in breve tempo. È un fenomeno che viene studiato anche all’estero e preso come esempio di sviluppo. Parlano di noi media internazionali, siamo destinazione di matrimoni da sogno, meta di turisti da tutto il mondo. Naturalmente dobbiamo confrontarci con un mercato Europeo che si sostiene sulle infrastrutture e i trasporti. Mettendo da parte le mete più blasonate tipo Ibiza o Mykonos, basti pensare al volume di porti turistici, aeroporti, strade, taxi, traghetti, elicotteri, rental cars, che esistono in destinazioni come ad esempio il Montenegro, la Croazia o addirittura in Albania. Hanno il coraggio di investire sulla destinazione, una strategia vincente per i prossimi 20 anni».

È anche una questione di competenze?

«Il tema delle competenze è centrale. Bisogna iniziare a comunicare ai giovani che nel turismo si può crescere e si può costruire una carriera. Fare ospitalità è un mestiere che necessita preparazione, inventiva, forza fisica, strategia e bisogna formarsi con il tempo e con lo studio affiancato al lavoro. Bisogna fare molto anche su questo fronte per proteggere e tramandare il concetto di ospitalità Made in Italy conosciuta come eccellenza nel Mondo».

Ultima domanda: come mai in momenti così critici il settore lusso non viene colpito fa flessioni?

«Semplicemente perché chi ha possibilità economiche di un certo tipo non viene influenzato dalla crisi economica o politica. Queste persone che scelgono la Puglia vogliono spendere il loro denaro sul territorio vivendo la destinazione in maniera autentica con servizi adeguati. Non vogliono essere trattati da turisti ma da ospiti, che è molto diverso».

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