Una delegazione dell’associazione culturale “L’isola che non c’è” ha incontrato l’amministratore delegato di Rete ferroviaria italiana (Rfi), Gianpiero Strisciuoglio, per fare il punto sulla possibilità di implementare l’Alta velocità sulla linea ferroviaria Adriatica.
«Stiamo studiando le varie possibili alternative progettuali di una nuova linea ferroviaria», ha detto Strisciuoglio alla delegazione de “Isola che non c’è”, composta dall’arcivescovo emerito di Taranto, monsignor Filippo Santoro, dalla presidente di Anci Puglia, Fiorenza Pascazio, dal direttore generale della Asl Brindisi, Maurizio De Nuccio, dall’economista Gianfranco Viesti, dall’assessore regionale ai Lavori pubblici della Regione Molise, Michele Marone, dal presidente dell’Ordine nazionale dei Medici, Filippo Anelli, dal presidente onorario dell’Associazione, il giornalista Franco Giuliano.
Le parole di Strisciuoglio non escludono alcuna possibilità, dunque anche la realizzazione di una nuova linea AV dedicata: «Nei prossimi giorni – ha detto l’ad di Rfi – saremo in grado di comunicare quando lo studio sarà disponibile e potrà diventare oggetto delle valutazioni dei tanti soggetti coinvolti. Sarà poi la politica a decidere, sulla base delle ipotesi che presenteremo, gli eventuali finanziamenti necessari alla realizzazione».
L’assessore del Molise, che è anche un Consigliere giuridico del ministro Salvini, ha chiesto se l’eventuale realizzazione di una nuova linea ferroviaria [da costruire in affiancamento all’autostrada, lontano cioè dalla costa, liberando così i territori a beneficio del turismo, ma riducendo l’efficacia trasportistica del servizio ferroviario, n.d.r.] prevedrebbe l’eliminazione di quella attuale: Strisciuoglio ha fatto capire che disporre di due linee ferroviarie (una dedicata all’Alta Velocità, eventualmente) è sempre meglio di una. Su quella storica potrebbero transitare i convogli merci, regionali e Intercity, consentendo di dedicare l’eventuale nuova linea AV ai soli treni da 300 km/h.
Sul tavolo l’Associazione aveva fatto cenno anche alle questioni che riguardano il miglioramento dell’infrastruttura ferroviaria delle linee Taranto-Potenza e Potenza-Battipaglia. Un argomento sollevato dall’Arcivescovo Santoro. «Su queste linee – ha risposto Strisciuglio – abbiamo investito molto in termini infrastrutturali e sicuramente ci saranno presto dei miglioramenti del servizio».
Una separazione quella dell’infrastruttura ferroviaria (di cui si occupa Rfi) dalla gestione del servizio, che l’amministratore di Rfi ha voluto puntualizzare quando nella premessa introduttiva Giuliano ha fatto riferimento alle tariffe dei biglietti (che, prenotando con largo anticipo, ad esempio per il 14 marzo prossimo, risultano più alte del 30% sulla linea Adriatica Bari-Milano, rispetto per esempio alla Napoli-Milano, servita addirittura dall’Alta Velocità).
Una questione che l’Associazione si riserva di portare al tavolo in un prossimo incontro con l’Ad di Trenitalia, l’Azienda che gestisce il servizio (ovvero il materiale rotabile, le fermate e i costi dei biglietti). E proprio sulle fermate da rivedere per ridurre i tempi di percorrenza si è fatto riferimento nel corso dell’incontro. Anche questo – è stato sottolineato – riguarda Trenitalia, a cui porremo il quesito se in occasione del prossimo orario estivo non sarà possibile eliminare sui nostri treni tutte le fermate intermedie tra Bologna e Milano, come avveniva fino al 2008, riducendo così ulteriormente i tempi di viaggio da Bari a Milano.
L’ultimo quesito ha riguardato la realizzazione della fermata all’ospedale Perrino di Brindisi lungo la linea regionale Bari-Lecce. Una richiesta sollevata dal direttore della Asl De Nuccio che, dati alla mano, ha spiegato quali effetti positivi potrebbe avere la costruzione di una banchina o di un sottopassaggio che attualmente manca. Strisciuglio su questo si è riservato di dare una risposta.
Il bilancio dell’incontro, per “L’isola che non c’è”, è stato «positivo. Ora però speriamo nell’incontro con Trenitalia per affrontare il problema delle alte tariffe a fronte di una qualità e velocità del servizio inferiore rispetto ad altre linee. Una questione che potrebbe interessare anche la stessa Authority dei trasporti, a cui spetta la vigilanza sul mercato ferroviario, libero sì, ma pur sempre regolamentato».