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Tre ore nell’inferno dei detenuti, i penalisti nel carcere di Bari: «Situazione drammatica»

Tre ore. Per guardare, ascoltare, condividere spazi, quegli spazi all’interno della casa circondariale di Bari, sovraffollata, sovraccaldata e sottostimata dalle stanze romane in termini di “sicurezza”. Lo hanno accertato anche penalisti e parlamentari baresi che ieri hanno fatto visita al carcere, a distanza di 12 giorni dagli ultimi disordini e 6 giorni dopo la visita…

Tre ore. Per guardare, ascoltare, condividere spazi, quegli spazi all’interno della casa circondariale di Bari, sovraffollata, sovraccaldata e sottostimata dalle stanze romane in termini di “sicurezza”. Lo hanno accertato anche penalisti e parlamentari baresi che ieri hanno fatto visita al carcere, a distanza di 12 giorni dagli ultimi disordini e 6 giorni dopo la visita del viceministro Francesco Paolo Sisto.

I numeri

«La situazione è decisamente seria – si lascia andare la presidente della Camera penale di Bari, Marisa Savino – ci sono 399 persone ristrette più 2 ricoverate sulle 260 previste, in una struttura dove la maggior parte delle zone è gravata da umidità, dove non c’è la possibilità di soddisfare tutte le esigenze trattamentali perché ci sono appena 4 operatori, quindi i percorsi sono limitatissimi».

I progetti e gli spazi

«I progetti esistono – chiarisce l’avvocata Savino – ma non ci sono fondi, che sono stati destinati per la ristrutturazione dell’area femminile e non sono ancora arrivati». La questione degli spazi: «Abbiamo visto celle molto piccole con un maggior numero di letti rispetto a quello originario», commenta la presidente, che è stata accompagnata dalla direttrice del carcere, Valeria Pirè e da altri operatori.

La carenza di agenti

In termini inversamente proporzionali al sovraffollamento, il numero risicato di agenti della polizia penitenziaria. «Questa è l’altra situazione drammatica – riprende Savino – Quella degli agenti che hanno turni di lavoro superiori alle 6 ore che dovrebbero fare. Parliamo di turni di 8 ore, a volte due turni consecutivi e a volte anche senza il riposo del giorno successivo – denuncia – Forse anche in virtù del fatto che si tratta di una casa circondariale, non di reclusione, con un movimento di ingresso e uscita di detenuti molto elevato».

Il centro clinico

Per quanto riguarda la situazione del centro clinico «abbiamo delle distonie – spiega ancora – perché i detenuti sostengono di avere il minimo delle tutele, invece la direzione sanitaria rappresenta che vengono evase tutte le domande. Prendiamo atto di questa situazione, approfondiremo come sempre abbiamo fatto».

I parlamentari

«Drammatica, non si può descrivere altrimenti». È la reazione di Marco Lacarra, deputato barese del Pd, che ha visitato il carcere assieme alla Camera penale e i colleghi Ignazio Zullo (FdI) e Davide Bellomo (Lega). «La struttura è in condizioni di pietosa fatiscenza ed è assolutamente inadeguata per i fini della detenzione – afferma – Le conseguenze del sovraffollamento estremo sono terribili e vanno ben oltre i limiti della dignità umana. Intervenire immediatamente non è più soltanto un’opzione ma un dovere civico e morale. I diritti più basilari non sono garantiti e la sicurezza di tutti, detenuti e personale, è messa quotidianamente a rischio. Il Ministro Nordio faccia qualcosa di concreto prima che questa situazione di degrado esploda definitivamente».

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