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Tre milioni per smontare l’ospedale Covid in Fiera: se ne occuperà una ditta catanese

Il Policlinico di Bari ha aggiudicato la gara per lo smontaggio dell’ospedale Covid in Fiera del levante. Dopo ritardi e intoppi e due gare andate deserte stavolta la procedura negoziata è stata assegnata a una delle tre ditte ammesse alla presentazione delle offerte rispetto a un elenco iniziale di dieci ditte. Al primo posto s’è…

Il Policlinico di Bari ha aggiudicato la gara per lo smontaggio dell’ospedale Covid in Fiera del levante. Dopo ritardi e intoppi e due gare andate deserte stavolta la procedura negoziata è stata assegnata a una delle tre ditte ammesse alla presentazione delle offerte rispetto a un elenco iniziale di dieci ditte.

Al primo posto s’è piazzato il Consorzio Agora di Catania che ha depositato una proposta con il 33% di ribasso e un prezzo definitivo di 3,3 milioni di euro. Prudenzialmente il Policlinico ha stanziato quattro milioni di euro considerando Iva ed eventuali spese aggiuntive.

L’azienda sanitaria ha inviato il verbale dell’assegnazione definitiva alla Regione Puglia che ora dovrà stabilire il da farsi. Scelta non semplice considerando che l’ospedale Covid è da tempo sotto la lente nella Procura di Bari e di un’inchiesta partita a dicembre 2021 con l’arresto per corruzione di Mario Antonio Lerario, ex capo della Protezione civile tutt’ora ai domiciliari. Di qui le difficoltà a procedere allo smantellamento dell’ex centro per le grandi emergenze gestito per due anni e mezzo dal Policlinico che ora è formalmente fuori dalla questione. Non prima, però, di aver comunicato alla Regione le criticità della struttura, a partire dalla quantificazione economica di beni mobili e apparecchiature cedute all’ospedale per il suo funzionamento.

Sinora non è mai stato possibile effettuare una ricognizione, ha scritto in una nota il Policlinico, perché la Protezione civile non ha mai messo a disposizione l’elenco analitico di tutte le apparecchiature, bolle di consegna, condizioni di garanzia, manuali d’uso e valore economico. E questo nonostante il Policlinico abbia chiesto quella lista fin dall’aprile 2021, reiterando la sollecitazione nell’ottobre dello stesso anno, poi nel marzo 2022 e in autunno.

Alla fine s’è riusciti ad inventariare con una ditta esterna un elenco di alcuni beni, per un valore di nove milioni, ma ce ne sono molti altri, fra cui alcuni mai utilizzati, che restano fuori da qualsiasi conteggio. Senza contare che oltre alla quantificazione per molti dei beni presenti manca il collaudo, il che rende oltremodo difficoltoso procedere allo smontaggio. Ad agevolare le operazioni dovrebbe arrivare a giorni un lavoro effettuato dall’Asset che ha utilizzato la scansione in 3D di pannelli, quadri elettrici, apparecchiature e tubi di aria condizionata per risalire al valore economico e al computo metrico. Ma, è certo sin d’ora, che ci vorranno molti mesi prima che la ditta a cui è stato affidato l’appalto l’altro giorno possa metter piede nell’ospedale Covid destinato a rimanere lì dov’e’ alla modica cifra di 113 mila euro al mese, tanto costa l’affitto a spese della Regione.

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