Il caro-benzina manda in crisi anche l’agricoltura. I prezzi del carburante agricolo, infatti, sono cresciuti di 20 centesimi al litro in appena 15 giorni mettendo a rischio «l’intero sistema agroalimentare pugliese», facendo «fermare i trattori per le arature nelle zone cerealicole» e aggravando «pesantemente i costi dell’irrigazione di ogni coltura». Salgono anche i costi della logistica con «l’88% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su gomma».
È quanto afferma Coldiretti Puglia, in riferimento al rialzo dei prezzi di gasolio e benzina con la Puglia che risulta una delle regioni più care d’Italia.
«Il caro carburanti con il balzo dei prezzi del gasolio agricolo – spiega l’organizzazione regionale degli agricoltori – fa esplodere i costi orari delle lavorazioni, per cui si fermano i trattori nei campi, ma c’è il rischio che si fermino anche i pescherecci alle banchine».
Secondo Coldiretti Puglia è «uno scenario preoccupante con il caro prezzi che taglia del 4,5% le quantità di prodotti alimentari acquistate dalle famiglie nel 2023 che sono però costrette a spendere comunque il 7,3% in più a causa dei rincari determinati dall’inflazione. La produzione agricola e quella alimentare in Puglia assorbono oltre il 10,3% dei 5,578 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) all’anno dei consumi totali», conclude Coldiretti.