Con l’arrivo dell’estate scatta anche la transumanza con quasi mezzo milione di pecore, mucche e capre guidate da pastori e bovari attraversando l’Italia alla ricerca di pascoli. È quanto annuncia la Coldiretti in vista delle partenze delle prime greggi e mandrie, con gli allevatori che, insieme ai loro cani e ai loro cavalli, si spostano dalla pianura alla montagna e percorrono anche un centinaio di chilometri attraverso le vie semi-naturali dei tratturi.
«Una pratica ancora oggi diffusa soprattutto – rileva Coldiretti – nel Centro e Sud Italia, dove sono localizzati i Regi tratturi, partendo da Amatrice e Ceccano nel Lazio ad Aversa degli Abruzzi e Pescocostanzo in Abruzzo, da Frosolone in Molise al Gargano in Puglia. Ma pastori transumanti sono ancora in attività anche nell’area alpina, in particolare in Lombardia e nel Val Senales in Alto Adige, oltre che nel Veneto».
La transumanza è stata riconosciuta patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco nel 2019. Una ulteriore valorizzazione «è venuta anche – ricorda Coldiretti – dal recente decreto sul Made in Italy del governo, con l’istituzione dell’Osservatorio nazionale per la tutela della transumanza e la promozione dell’allevamento zootecnico estensivo. Provvedimento che ribadisce il valore sociale, economico, storico e ambientale del settore in un momento di grande difficoltà con la Fattoria Italia che nell’ultimo decennio ha perso circa un milione di pecore e agnelli e 200mila bovini e bufale».
Sarebbe a rischio anche la biodiversità delle stalle italiane dove sono minacciate di estinzione 130 razze allevate, tra le quali: 38 di pecore; 24 di bovini; 22 di capre; 19 di equini; 10 di maiali; 10 di avicoli; 7 di asini.