La Puglia, regione caratterizzata da una peculiare sismicità nella zona del Gargano e da una specifica vulnerabilità ai maremoti, ha rafforzato la propria rete di monitoraggio sismico e mareografico.
Un’operazione resa possibile grazie alla collaborazione tra l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il dipartimento di Scienze della terra e geoambientali dell’Università di Bari e l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra).
Svelare i misteri della sismicità del Gargano
Le scosse telluriche che colpiscono il Gargano si verificano a profondità maggiori rispetto a quelle dell’Appennino, un fenomeno ancora poco compreso. Per indagare le cause e le potenziali conseguenze di questa particolare sismicità, sono state implementate diverse stazioni della rete sismica Otrions con l’installazione di sismometri a banda larga.
Questi strumenti ad alta tecnologia consentono di registrare un ampio spettro di frequenze d’onda, fornendo dati preziosi per comprendere la struttura della crosta terrestre e il comportamento delle onde sismiche.
Monitoraggio tsunami: prevenire è meglio che curare
La Puglia, con la sua estesa costa e la sua posizione centrale nel Mediterraneo, è particolarmente esposta al rischio di tsunami. Per questo motivo, il progetto ha previsto l’installazione di un nuovo mareografo a Santa Maria di Leuca, che si aggiunge a quelli già presenti a Monopoli, Barletta, Otranto, Vieste, Isole Tremiti e Taranto.
I mareografi, oltre a monitorare le variazioni del livello del mare dovute a terremoti, sono in grado di rilevare anche le modifiche di pressione causate da meteotsunami o frane sottomarine, eventi che possono generare maremoti.
Un futuro più sicuro per la Puglia
Il potenziamento della rete di monitoraggio sismico e maremotico rappresenta un passo fondamentale per la sicurezza del territorio pugliese.
I dati raccolti da queste stazioni permetteranno di migliorare la conoscenza della sismicità del Gargano, di sviluppare modelli di previsione più precisi per gli tsunami e di allertare tempestivamente la popolazione in caso di pericolo.
Oltre alla rete potenziata, il progetto Pnrr-Meet prevede l’installazione di due boe Dart (Deep-ocean Assessment and Reporting of Tsunamis) nello Ionio meridionale per il rilevamento rapido, la misurazione e la segnalazione in tempo reale degli tsunami; la realizzazione di campagne di sensibilizzazione e formazione per la popolazione sui rischi sismici e da tsunami; lo sviluppo di strumenti di comunicazione efficaci per l’allertamento precoce e la gestione delle emergenze; un impegno concreto per la sicurezza del Mediterraneo.