“Terra d’Otranto”: un brand per lavorare insieme su investimenti pubblici e privati

Un marchio, Terra d’Ortanto, per unire sotto il profilo storico e culturale e per promuovere il territorio delle province di Taranto, Lecce e Brindisi.

Riparte il masterplan del progetto e di qui a sei mesi dovrà essere completo il piano che mira a integrare i sistemi produttivi, orientare e coordinare gli investimenti pubblici e privati, creare sinergie territoriali capaci di incidere positivamente sulla competitività delle imprese, sull’attrattività territoriale e sul benessere attuale e prospettico delle comunità locali, il tutto all’interno di un quadro di sviluppo ispirato ai principi della sostenibilità.

Ieri mattina riunione col rettore dell’università del Salento Fabio Pollice, insieme ai presidenti delle Province di Lecce e Brindisi Stefano Minerva e Antonio Matarrelli, ai sindaci di Lecce e Brindisi Carlo Salvemini e Riccardo Rossi e a Rinaldo Melucci, nella doppia veste di sindaco di Taranto e presidente della Provincia ionica. I rappresentanti istituzionali si sono detti convinti ora più che mai che l’unica strada per promuovere lo sviluppo di questo vasto territorio sia dotarsi di un Piano sovraprovinciale.

Lo scopo è intercettare e valorizzare valore le risorse del Pnrr, del contratto istituzionale di sviluppo Brindisi-Lecce Costa Adriatica e dei fondi relativi alla programmazione europea. A gennaio tre conferenze pubbliche, una in ciascuna delle province interessate e l’apertura della fase di consultazione degli stakeholder con l’organizzazione dei tavoli tematici che si concluderà a febbraio. A fine marzo terminerà la fase di analisi territoriale attualmente in corso e da aprile a giugno si lavorerà all’elaborazione del masterplan. A luglio nuovo confronto con gli stakeholder selezionati e entro settembre 2023 la stesura definitiva del masterplan.

«A rendere ancor più pressante l’esigenza di dotarsi di questo strumento di pianificazione territoriale e di programmazione economica sono anche i dati relativi alla flessione demografica e al preoccupante andamento dell’occupazione, segni evidenti di un disagio economico e sociale che rischia di compromettere le residue possibilità di sviluppo del territorio della Terra d’Otranto», ha spiegato ieri il rettore Fabio Pollice. Secondo Melucci, «a sfida della Terra d’Otranto può dare impulso agli interessi di un territorio da due milioni circa di abitanti per quella che è un’area metropolitana senza soluzione di continuità».

Il presidente Minerva ha sottolineato l’importanza della presenza dell’università nel progetto, «che consentirà di elaborare una governance territoriale d’area vasta che va oltre i confini locali». «L’esigenza di coordinare i capoluoghi delle tre province di Terra d’Otranto è nel mio programma elettorale dal 2017», ha aggiunto il sindaco di Lecce Carlo Salvemini, «oggi siamo a un momento cruciale. Con il masterplan individueremo le pratiche collaborative tra gli enti, gli scambi di saperi e le progettazioni delle quali il sistema necessita per rafforzarsi e divenire un progetto stabile di futuro per la nostra terra». Un progetto importante, quello del masterplan Terra d’Otranto, anche per il sindaco di Brindisi Riccardo Rossi, per il quale «la condivisione di obiettivi e strategie tra enti locali e stakeholder dei nostri territori rappresenta un valore aggiunto in grado di moltiplicare gli effetti che produrranno i progetti finanziati dal Pnrr. Inoltre questo documento potrà delineare anche ulteriori bisogni e necessità che potranno tradursi in nuove idee e finanziamenti. L’obiettivo è costruire insieme progetti concreti di sviluppo in un momento così difficile».

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