Si riaprono i giochi per l’impianto di ossicombustione della Newo nella zona industriale di Bari. Dopo il via libera del Consiglio di Stato che ha ribaltato la sentenza del Tar, la Regione Puglia si appresta a riaprire la conferenza di servizi propedeutica all’autorizzazione del sito. La prima riunione dell’organismo tecnico si terrà il 20 ottobre.
Dagli uffici regionali spiegano che in realtà la conferenza di servizi sarebbe potuta partire già nei prossimi giorni, ma che alla fine s’è deciso di rinviare il tutto dopo le politiche per evitare strumentalizzazioni.
Il riesame della pratica, fanno notare i tecnici, è un atto dovuto e non conseguenza della diffida pervenuta dal comune di Bari che aveva chiesto di rivedere il nulla osta al cosiddetto inceneritore. L’iter, infatti iniziò il 25 gennaio 2018 quando la Regione Puglia espresse il suo giudizio favorevole sulla compatibilità ambientale del progetto relativo alla realizzazione di un impianto per trattare rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi dai quali ricavare energia. L’impianto, in pratica, rappresenta un unicum a livello nazionale ed è finalizzato al trattamento di rifiuti speciali che altrimenti sarebbero destinati in discarica.
Grazie alla nuova tecnica, invece, la società recupera materia ed energia grazie attraverso un processo che sarebbe anche in grado di ridurre l’impatto sull’ambiente. La Newo chiese l’avvio della procedura Via e Aia (Autorizzazione integrata ambientale), ma qualcosa dopo l’autorizzazione s’inceppò a causa degli enti coinvolti che si misero di traverso.
Gli ambientalisti da allora sono sul piedi di guerra insieme alla conferenza dei sindaci. I Comuni dell’Aro 2 (Modugno, Binetto, Bitritto, Giovinazzo, Sannicandro di Bari, Bitetto e Palo del Colle), del Comune di Bari e del Comune di Bitonto, infatti, si rivolsero al Tar per ottenere giustizia contestando il progetto sulla base di ragioni di carattere ambientale, urbanistiche e anche relative al progetto in sé.
Nel mirino la tecnologia sperimentale indicata dalla società. Al termine del giudizio amministrativo di primo grado, il Tar annullò l’autorizzazione regionale scatenando l’esultanza di associazioni, cittadini e di alcuni degli enti che sulle prime avevano approvato il progetto.
Ma adesso dopo il secondo grado positivo la Regione Puglia si appresta a ribadire il si alla società Newo visto che la conferenza di servizi sarà chiamata solo a certificare che l’impianto rispetta le migliori tecnologie esistenti a livello europeo per salvaguardare l’ambiente.