Teatri pugliesi monumento nazionale, Piemontese: «Non ci si dimentichi del “Giordano” di Foggia»

«Il teatro “Umberto Giordano” di Foggia è di certo un teatro storico e, quando arriverà al Senato la proposta di legge sulla dichiarazione di monumento nazionale da conferire ai teatri storici italiani, sarà bene che i parlamentari foggiani e pugliesi tengano gli occhi e le orecchie bene aperti affinché non si aggiungano errori al pasticcio che è già stato combinato alla Camera dei Deputati».

Lo afferma il vicepresidente della Regione Puglia, Raffaele Piemontese, plaudendo all’iniziativa assunta dalla sindaca di Foggia, Maria Aida Episcopo, che ha scritto al ministro della Cultura dopo l’approvazione del Testo unificato delle proposte di legge per la Dichiarazione di monumento nazionale di teatri italiani, che non annovera il teatro foggiano, malgrado la storia ultracentenaria.

Ci sono, invece, altri cinque teatri pugliesi: il Petruzzelli e il Piccinni di Bari, il Curci di Barletta, l’Apollo e il Politeama di Lecce.

Dal dibattito parlamentare di mercoledì scorso, evidenzia Piemontese, «si capisce che la proposta di legge per la Dichiarazione di monumento nazionale di teatri italiani non è una cosa seria». E sottolinea che «molti deputati sono intervenuti, sia in Commissione che in Aula, censurando un iter scombinatissimo, per cui, dai 46 iniziali, i teatri da dichiarare monumento nazionale sono diventati 410 perché, ogni tanto, accorgendosi di quello che stava succedendo, si alzava un deputato per fare aggiungere questo o quel teatro».

Piemontese cita poi l’ex segretario nazionale del Partito democratico, Nicola Zingaretti, affermando che «una buona idea ha partorito una pessima legge, fatta di un lungo, inutile elenco, quando sarebbe bastato individuare dei criteri oggettivi e disporre di conseguenza la dichiarazione di monumento nazionale», conclude il vicepresidente della Regione Puglia, facendo notare come lo stesso relatore della proposta di legge, il deputato di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone, ha concluso affermando che «basterà che i soggetti interessati scrivano al Ministero o al sindaco o al direttore del teatro o a un comitato promotore. Con questi requisiti che abbiamo messo noi nella legge e con i criteri che sono nella legge tutti verranno inseriti, nessuno escluso, purché abbiano i requisiti previsti dalla legge».

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