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Tassa di soggiorno a Bari, il comitato di indirizzo che suggerirà come spenderla. È polemica Federalberghi-Comune

L’atteso comitato di indirizzo relativo all’applicazione della tassa di soggiorno nel Comune di Bari è stato nominato ufficialmente con una delibera di giunta. Il gruppo sarà composto da sette membri, tre dei quali sono stati scelti tra i rappresentanti delle due associazioni di categoria maggiormente rappresentative nel settore turistico e un esponente della camera di…

L’atteso comitato di indirizzo relativo all’applicazione della tassa di soggiorno nel Comune di Bari è stato nominato ufficialmente con una delibera di giunta.

Il gruppo sarà composto da sette membri, tre dei quali sono stati scelti tra i rappresentanti delle due associazioni di categoria maggiormente rappresentative nel settore turistico e un esponente della camera di commercio. Per Confesercenti al tavolo tecnico siederà Raffaella Altamura, Giuseppe Chiarelli rappresenterà invece Confcommercio – imprese per l’Italia, mentre la Camera di commercio ha designato Marina Lalli come suo esponente. A questi si aggiungono i tecnici dell’amministrazione Luciana Cazzolla, direttore della Ripartizione Culture, Religioni, Pari Opportunità, Comunicazione, Marketing Territoriale e Sport, Michele Cassano, direttore Settore Polizia Annonaria, Ecologia e Attività produttive, Rosalba Cirillo, direttore della ripartizione Tributi e Lisa Pietropaolo.

I soggetti cui spetterà il compito di designare i componenti del comitato dovranno provvedere all’indicazione dei nominativi scelti entro 30 giorni dalla richiesta formulata dalla ripartizione Culture. Ai membri del comitato, che resteranno in carica 4 anni con la possibilità di essere rinnovati nel ruolo, non spetterà alcun emolumento per lo svolgimento delle attività previste. Il compito del comitato sarà quello di instaurare un dialogo costante, propositivo e proattivo tra le istituzioni e le associazioni di categoria, sia in termini di promozione e sviluppo delle attività connesse al settore turistico-culturale, sia di collaborazione funzionale all’impiego delle somme derivanti dall’applicazione delle tariffe dell’imposta. Potrà inoltre proporre alle varie ripartizioni comunali competenti per materia la realizzazione di indagini, studi e ricerche, anche in collaborazione con enti, istituti e comitati con finalità analoghe.

Il comitato si riunirà periodicamente, almeno una volta all’anno, in locali messi a disposizione dall’amministrazione comunale oppure in modalità telematica su convocazione del presidente, che si occupa delle attività di indirizzo e di coordinamento dei lavori. Tali attività spettano al vicepresidente, che sarà nominato dal presidente nel corso della prima riunione del comitato, in caso di sua assenza o impedimento. L’organismo si intende costituito in presenza del presidente e della metà più uno dei componenti. In caso di reiterata assenza, senza giustificazioni, di uno o più membri del comitato, il presidente dovrà dichiararne la decadenza e provvedere alla relativa sostituzione. Nel corso delle riunioni il segretario, nominato sempre dal presidente nel corso del primo incontro dell’organismo, provvederà a verbalizzare le discussioni, indicando presenze, argomenti discussi, posizioni e proposte espresse.

Federalberghi: «Il gruppo non rispetta i criteri. Pronti a ricorrere al Tar»

«Il comitato di indirizzo non rispecchia il disciplinare approvato: le associazioni del settore turistico non sono rappresentate. Per questo siamo pronti a fare ricorso al Tar». Non ci sta Federalberghi alla nomina dei componenti del comitato di indirizzo per l’applicazione della tassa di soggiorno.

In una nota al vetriolo firmata dal presidente Francesco Caizzi, l’associazione ha criticato duramente la scelta dell’amministrazione comunale e le politiche messe in campo dall’assessora al Turismo Ines Pierucci. «In rappresentanza delle associazioni di categoria sono state scelte tre persone che nulla hanno a che vedere con la conoscenza, la frequentazione e la gestione del sistema turistico ricettivo della città. Una di loro, imprenditrice del turismo termale, vive fra Trani e Roma e opera a Margherita di Savoia, il secondo svolge attività dirigenziali per la Confcommercio Puglia e vive a Martina Franca, la terza persona, invece, ha ruoli di rappresentanza nella Confesercenti provinciale e vive e opera a Molfetta. Tutti e tre, insomma, non vivono a Bari, ma la frequentano saltuariamente, come i tanti pendolari che, talvolta, sono costretti a pernottarvi usando le strutture ricettive baresi e, quindi, pagando la tassa di soggiorno. Queste nomine non rappresentano in alcun modo le associazioni di categoria di Bari che ha come principale nucleo operativo le aziende ricettive alberghiere (rappresentate per l’80% da Federalberghi) e quelle dell’extra alberghiero».

Da qui la decisione di presentare un ricorso al Tar perché il provvedimento del Comune non rispetta il criterio di “rappresentanza” sancito dall’art 14 del Regolamento comunale per l’applicazione dell’imposta di soggiorno. «Ancora una volta il Sindaco e la sua assessora al ramo dimostrano sciatteria e scarsa attenzione verso il turismo cittadino».

Il Comune: «Nessuna anomalia nelle procedure burocratiche»

Non si è fatta attendere la risposta del Comune alla nota con la quale Federalberghi protesta per l’esclusione dal Comitato consultivo per l’applicazione dell’imposta di soggiorno. «L’amministrazione non ha accumulato alcun ritardo nell’istituzione del Comitato. Le procedure si sono svolte in modo rapido e sono state realizzate non dal sindaco – che non procede a tali attività – ma dal dirigente competente. Se nel corso del tempo si sono verificati ritardi nell’introduzione dell’imposta di soggiorno, essi sono stati determinati esclusivamente dalla pervicace ostilità, ai limiti del boicottaggio, espressa da Federalberghi verso una forma di tassazione di scopo moderna, applicata nella quasi totalità del Paese e largamente diffusa anche all’estero».

Ancora maggior sorpresa da parte del Comune, ha destato la critica per aver nominato all’interno del Comitato persone non baresi. «Sul punto è evidentemente il caso di precisare che le designazioni dei componenti in questione sono state effettuate direttamente dalle associazioni di categoria e che il Comune vi si è adeguato, come è doveroso che sia. Dunque, le critiche di Federalberghi andrebbero rivolte direttamente alle associazioni designanti, tra cui anche quella cui aderisce Federalberghi. E, tuttavia, va precisato anche che l’obiettivo di migliorare l’attrattività della città di Bari richiede una capacità di dialogo supplementare e la forza di superare polemiche e incomprensioni».

Infine l’appello all’associazione di categoria. «Se il senso del comunicato di Federalberghi, al netto dei toni e degli argomenti utilizzati, è quello di richiedere maggiore apertura agli attori economici del territorio, favorendone la partecipazione, il Comune non ha pregiudiziali e si dichiara pronto a verificare possibili integrazioni della rappresentanza in modo da estendere la pluralità delle opinioni».

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