Da elegante salotto della città a quartiere in degrado. Questa la fotografia scattata al borgo umbertino di Taranto da Confcommercio che l’altra mattina ha avviato una petizione tra commercianti e residenti per chiedere maggiore attenzione, servizi, sicurezza, cura del verde, parcheggi e pulizia nel cuore della città dei Due Mari. E proprio da piazza Maria Immacolata è partita la raccolta firme.
La denuncia
Il presidente dell’associazione Leonardo Giangrande lamenta la mancanza di un interlocutore stabile. «La situazione è drammatica – dice – lanciamo un appello alle altre associazioni, agli ordini professionali per contrastare il degrado. Abbiamo difficoltà ad interagire e pianificare, i nostri interlocutori durano non più di 3-4 mesi».
Giuseppe Spadafino della delegazione negozi di vicinato si interroga sul futuro: «i parcheggi sono sempre di meno. Borgo e città vecchia hanno bisogno di migliorare ma ci serve capire se gli amministratori sentono responsabilità nei confronti dei problemi denunciati dai commercianti. Le Brt (le nuove linee di bus elettrici n.d.r.), che sono già in ritardo di sei mesi, cambieranno la città ma vorremmo sapere come. Finora abbiamo partecipato a tavoli che hanno portato al nulla di fatto».
Palazzi storici cantierizzati, negozi importanti che gettano la spugna e chiudono. Parla di «sensazione di abbandono e mancanza di progettualità» Salvatore Cafiero, resopnsabile di Confcommercio per i negozi del Borgo. «Possiamo essere ancora attrattivi e chiediamo al sindaco di farsi carico di questa vertenza per riqualificare il centro città».
La politica
Anche per il consigliere regionale e comunale del Pd Enzo di Gregorio «serve un piano di rigenerazione per fermare il degrado al borgo. Le difficoltà di quest’area sono evidenti. Non bastano interventi spot. Serve un piano di rigenerazione urbana, sociale, economica che veda insieme pubblico e privato. E il confronto con la pubblica amministrazione finora è mancato. Purtroppo non è l’unica materia su cui l’amministrazione comunale appare lontana dalle necessità e dalle esigenze dei tarantini».