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Taranto, l’asta è da record. L’Addolorata del Giovedì Santo aggiudicata per 113mila euro

Asta record per le “sdanghe”, le assi che sorreggono la base della statua dell’Addolorata del Giovedì Santo che sono state aggiudicate per 113mila euro, contro i 20mila del 2023, nel 2019 furono aggiudicate per 111mila euro. La troccola aggiudicata a 35mila e cento euro, nel 2023 a 23.400 euro; la Croce dei Misteri a 8mila…

Asta record per le “sdanghe”, le assi che sorreggono la base della statua dell’Addolorata del Giovedì Santo che sono state aggiudicate per 113mila euro, contro i 20mila del 2023, nel 2019 furono aggiudicate per 111mila euro. La troccola aggiudicata a 35mila e cento euro, nel 2023 a 23.400 euro; la Croce dei Misteri a 8mila e nel 2023 a 7mila; le pesare 2mila euro, nel 2023 sempre 2mila; la prima croce 7.500 euro stessa cifra del 2023, seconda croce 7.500 e nel 2023 6mila, terza croce 7.400 e nel 2023 3mila, seconda mazza 3.050 e nel 2023 3.200, terza mazza 3.500 euro e nel 2023 3.300, il bastoncino 5.800 euro nel 2023 3mila.

Per quanto riguarda invece i simboli e le statue della processione del venerdì santo dell’arciconfraternita del Carmine la troccola è stata aggiudicata a 35mila euro (nel 2023 a 30mila); Gesù morto 30mila euro (nel 2023 a 87mila); Addolorata 55mila e 100 euro (nel 2023 fu aggiudicata a 50mila e 100 euro); Sacra Sindone 20mila (nel 2023 a 41mila e 100); Crocifisso 10mila euro (nel 2023 aggiudicata a 35 mila); La Cascata 10mila euro nel 2023 a 20.500; Croce dei Misteri 13 mila euro lo scorso anno aggiudicata a 15.400 euro; il Gonfalone 6.500 euro (nel 2023 fu aggiudicato 5.500); Hecce homo 22.500 euro, nel 2023 aggiudicato a 10mila euro; Cristo all’orto 21mila euro e nel 2023 a 19mila e 100 euro; Gesù alla Colonna 30mila euro, nel 203 a 18.500 euro.

Le gare per l’aggiudicazione dei simboli delle processioni dell’Addolorata e dei Sacri Misteri si sono svolte come da tradizione ieri pomeriggio, nella domenica delle Palme, dando così inizio alla settimana “maggiore” di Taranto. Le gare si sono svolte in orari sfalsati nella chiesa di San Domenico, in Città Vecchia, e nel salone della Concattedrale per consentire ai confratelli che fanno parte delle due confraternite di poter partecipare ad entrambe.

La parola “gare” compare per la prima volta nei documenti ufficiali nel 1850 per indicare le offerte al rialzo dei confratelli per aggiudicarsi simboli e statue da portare in processione durante i Riti della Settimana Santa. Il ricavato delle gare viene utilizzato per opere pie in quanto le sole quote associative dei confratelli non sono sufficienti per coprire le spese che ciascuna confraternita deve sostenere nel corso dell’anno. Parte del ricavato viene destinato alle borse di studio per ragazzi di famiglie indigenti oltre che per le attività di manutenzione del patrimonio delle chiese, per la retribuzione delle bande che con le marce funebri danno il ritmo alle processioni, il restauro delle statue e le cappelle cimiteriali.

Nutrito il programma delle celebrazioni. Giovedì 28 marzo alle 10 in Concattedrale sarà concelebrata la Messa del Crisma con i sacerdoti della Diocesi che rinnoveranno le promesse della loro ordinazione e saranno benedetti gli olii santi per l’amministrazione dei sacramenti nel corso dell’anno. Quest’anno l’olio è stato donato dalla comunità parrocchiale San Marco evangelista di Torricella. Alle ore 18 sempre, nella basilica cattedrale di San Cataldo, l’arcivescovo presiederà la Messa nella Cena del Signore dando così inizio al triduo pasquale.

Durante la celebrazione avrà luogo il rito della lavanda dei piedi con monsignor Miniero che laverà i piedi ad alcuni sacerdoti, membri delle Confraternite, pescatori e cavalieri del Santo sepolcro. Venerdì 29 marzo alle 18 in Concattedrale ci sarà la celebrazione della Passione del Signore. Sabato 30 marzo alle ore 22 avrà inizio in Concattedrale la veglia pasquale mentre domenica di Pasqua sempre in Concattedrale alle 11.30 l’arcivescovo presiederà la Messa del giorno di Pasqua al termine della quale impartirà la benedizione papale con l’indulgenza plenaria.

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